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Papa Francesco istituzionalizza accolitato e lettorato per le donne

In una lettera esplicativa al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede Francesco ribadisce che il sacerdozio è riservato solo agli uomini

Papa Francesco  |  | Daniel Ibanez CNA Papa Francesco | | Daniel Ibanez CNA

Attraverso un apposito motu proprio Papa Francesco ha disposto modifiche circa l’accolitato e il lettorato per le donne. Modificando l’attuale Codice di Diritto Canonico – canone 230 §1 - il Pontefice dispone che “i laici (eliminando la specifica di sesso maschile ndr) che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza Episcopale, possono essere assunti stabilmente, mediante il rito liturgico stabilito, ai ministeri di lettori e di accoliti”, istituzionalizzando dunque che quanto vale per gli uomini da oggi varrà anche per le donne, che peraltro già in moltissime realtà leggono le Letture e distribuiscono la Comunione come ministri straordinari.

Il Papa insieme al Motu proprio – intitolato Spiritus Domini – ha scritto anche una lettera esplicativa la Cardinale Ladaria Ferrer, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Nella  missiva Francesco sottolinea che “il variare delle forme di esercizio dei ministeri non ordinati non è la semplice conseguenza, sul piano sociologico, del desiderio di adattarsi alla sensibilità o alla cultura delle epoche e dei luoghi ma è determinato dalla necessità di consentire a ciascuna Chiesa locale/particolare, in comunione con tutte le altre e avendo come centro di unità la Chiesa che è in Roma, di vivere l’azione liturgica, il servizio ai poveri e l’annuncio del Vangelo nella fedeltà al mandato del Signore Gesù Cristo. È compito dei Pastori della Chiesa riconoscere i doni di ciascun battezzato, orientarli anche verso specifici ministeri, promuoverli e coordinarli, per far sì che concorrano al bene delle comunità e alla missione affidata a tutti i discepoli”.

“Nell’orizzonte di rinnovamento tracciato dal Concilio Vaticano II – prosegue il Papa - si sente sempre più l’urgenza oggi di riscoprire la corresponsabilità di tutti i battezzati nella Chiesa, e in particolar modo la missione del laicato”.

Papa Francesco ribadisce che “essendo il sacramento dell’Ordine riservato ai soli uomini, ciò era fatto valere anche per gli ordini minori. Una più chiara distinzione fra le attribuzioni di quelli che oggi sono chiamati ministeri laicali e ministeri ordinati consente di sciogliere la riserva dei primi ai soli uomini. Se rispetto ai ministeri ordinati la Chiesa non ha in alcun modo la facoltà di conferire alle donne l’ordinazione sacerdotale, per i ministeri non ordinati è possibile, e oggi appare opportuno, superare tale riserva. Questa riserva ha avuto un suo senso in un determinato contesto ma può essere ripensata in contesti nuovi, avendo però sempre come criterio la fedeltà al mandato di Cristo e la volontà di vivere e di annunciare il Vangelo trasmesso dagli Apostoli e affidato alla Chiesa perché sia religiosamente ascoltato, santamente custodito, fedelmente annunciato”.

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La scelta di conferire anche alle donne questi uffici, che comportano una stabilità, un riconoscimento pubblico e il mandato da parte del vescovo – conclude Papa Francesco - rende più effettiva nella Chiesa la partecipazione di tutti all’opera dell’evangelizzazione”.