“Penso che i Musei Vaticani siano chiamati a diventare sempre più una casa viva, abitata e aperta a tutti, con le porte spalancate ai popoli del mondo intero. Musei Vaticani aperti, a tutti, senza chiusura. Un posto dove tutti possano sentirsi rappresentati; dove percepire concretamente che lo sguardo della Chiesa non conosce preclusioni”. Lo ha detto il Papa, ieri pomeriggio, inaugurando  la prima sezione del nuovo allestimento del Museo Etnologico dei Musei Vaticani.

“Tutti i popoli sono qui, all’ombra della cupola di San Pietro, vicini al cuore della Chiesa e del Papa. E questo perché - ha aggiunto - l’arte non è una cosa sradicata: l’arte nasce dal cuore dei popoli. È un messaggio: dal cuore dei popoli al cuore dei popoli”.

“Apprezzo che l’allestimento realizzato - ha detto ancora Francesco - sia nel segno della trasparenza. È un valore importante la trasparenza, soprattutto in una istituzione ecclesiale. Ne abbiamo sempre bisogno! In queste vetrine troveranno spazio, nel corso del tempo, migliaia di opere provenienti da ogni parte del mondo, e questo tipo di allestimento intende metterle quasi in dialogo tra di loro. E siccome le opere d’arte sono l’espressione dello spirito dei popoli, il messaggio che si riceve è che bisogna sempre guardare ad ogni cultura, all’altro, con apertura di animo e con benevolenza. La bellezza ci unisce. Ci invita a vivere la fratellanza umana, contrastando la cultura del rancore, del razzismo, del nazionalismo, che è sempre in agguato. Queste sono culture selettive, culture di numeri chiusi”.