"Nel settore della sanità la cultura dello scarto può mostrare più che altrove, a volte in modo evidente, le sue dolorose conseguenze. Quando infatti la persona malata non è messa al centro e considerata nella sua dignità, si ingenerano atteggiamenti che possono portare addirittura a speculare sulle disgrazie altrui, e questo deve renderci vigilanti". Lo ha detto Papa Francesco, stamane, ricevendo in udienza i membri dell’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari.

"Ci sono persone - ha denunciato il Pontefice - che per scarsità di mezzi non riescono a curarsi, per le quali anche il pagamento di un ticket è un problema" con "lunghissime liste d’attesa, anche per visite urgenti e necessarie. La sanità di ispirazione cristiana ha il dovere di difendere il diritto alla cura soprattutto delle fasce più deboli della società, privilegiando i luoghi dove le persone sono più sofferenti e meno curate, anche se questo può richiedere la riconversione di servizi esistenti verso nuove realtà".

Papa Francesco ha denunciato quella che ha chiamato "eutanasia progressiva" per gli anziani "che devono prendere quattro o cinque medicine e soltanto riescono ad averne due: questa è un’eutanasia progressiva, perché non si dà loro quello che può portare loro la cura".

"Come Chiesa - ha concluso il Pontefice - siamo chiamati a rispondere soprattutto alla domanda di salute dei più poveri, degli esclusi e di quanti, per ragioni di carattere economico o culturale, vedono disattesi i loro bisogni. Questi sono i più importanti per noi".