In questi anni il Forum di Davos "ha offerto un'opportunità per esplorare modi innovativi ed efficaci per costruire un mondo migliore. Ha anche ha fornito un'arena in cui la volontà politica e la cooperazione reciproca possono essere guidate e rafforzate per superare l'isolazionismo, l'individualismo e la colonizzazione ideologica che purtroppo caratterizza anche molto dibattito contemporaneo". Lo ha scritto Papa Francesco nel messaggio inviato in occasione dell'apertura del World Economic Forum a Davos, in Svizzera.

"Negli ultimi 50 anni - ha osservato il Papa - abbiamo assistito a trasformazioni geopolitiche e cambiamenti significativi, dall'economia al lavoro, ai mercati, alla tecnologia digitale e all'ambiente. Molti di questi progressi hanno aiutato l'umanità, mentre altri hanno avuto effetti negativi e hanno creato lacune di sviluppo significative".

Non dobbiamo dimenticare - è il monito di Francesco - che "siamo tutti membri dell'unica famiglia umana. L'obbligo morale di prendersi cura gli uni degli altri deriva da questo fatto, così come il principio relativo di porre la persona umana, piuttosto che la semplice ricerca di potere o di profitto, al centro delle politiche pubbliche. Pertanto è necessario andare oltre gli approcci tecnologici o economici a breve termine e tenere pienamente conto della dimensione etica nella ricerca di risoluzioni per il futuro".

"Uno sviluppo umano veramente integrale - ha proseguito il Pontefice - può prosperare solo quando tutti i membri della famiglia umana sono inclusi e contribuiscono a perseguire il bene comune". Le decisioni che verranno assunto - ha infine auspicato - possano "portare a una crescita solidale, specialmente con i più bisognosi, che subiscono l'ingiustizia sociale ed economica e la cui stessa esistenza è minacciata".