“Non dimenticare che l’attività dell’economia è al servizio dell’essere umano, non solo di pochi, ma di tutti, specialmente dei poveri,  non è al di sopra della natura, ma deve prendersene cura, perché da questo dipendono le generazioni future”. Così stamane il Papa ricevendo in udienza un gruppo di circa 50 imprenditori spagnoli.

Papa Francesco ha suggerito di non perdere di vista la parola profezia senza la quale – ha osservato - “l’economia, e in generale tutta l’azione umana, è cieca: in un contesto tanto complesso come quello attuale, caratterizzato dalla guerra e dalla crisi ambientale, spetta a voi sviluppare il vostro servizio come profeti che annunciano ed edificano la casa comune, rispettando tutte le forme di vita, interessandosi al bene di tutti e promuovendo la pace”.

Bisogna poi curare il rapporto con Dio perché – ha proseguito il Papa – “quando coltiviamo la salute spirituale, cominciamo a dare molti frutti. L’eroicità di cui il mondo ha bisogno da parte vostra - ha proseguito - può essere sostenibile solo se ci sono radici forti. Solo allora potremo invertire le azioni pregiudizievoli che stanno preparando un futuro triste per le nuove generazioni”.

Infine il nesso tra “il lavoro e la povertà” che deve essere combattuta con il lavoro: "una delle principali funzioni di un imprenditore è quella di aver cura: cura della propria impresa, degli impiegati, della casa, comune, di tutto”.