"Vi ringrazio per tutto quello che avete fatto in questi quasi 40 anni, per l’accoglienza, l’accompagnamento, il lavoro… E vi ringrazio per come l’avete fatto, cioè alimentando sempre il fare con l’essere che viene dalla linfa della Parola di Dio, dei momenti di ritiro e di fraternità. Questo è importante, altrimenti si diventa un’agenzia assistenziale o un’azienda". Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza i rappresentanti della Comunità Emmanuel di Lecce.

"Siete partiti - ha ricordato Francesco - da un gesto di accoglienza. Sempre succede così nelle opere di carità della Chiesa: il Signore bussa alla porta con il volto dei fratelli e delle sorelle che vivono una povertà, un abbandono, una schiavitù. E voi avete aperto, avete risposto e avete continuato a rispondere. Da questo germoglio si sono sviluppati i vari settori della comunità, che sono tutti luoghi e momenti di accoglienza. Ringrazio Dio con voi per questo cammino".

"Vorrei confermarvi nella via maestra - ha concluso il Papa - che è quella di un duplice stare: stare con Cristo e stare con i fratelli in difficoltà. Questa è la chiave. È una strada che è indicata dal nome stesso della comunità: Emmanuel. Dio ci mostra questa via: Lui, che è Amore, è Dio-con-noi. E non come un’idea, o peggio un’ideologia, ma come una vita, la vita di Gesù. È Lui Emmanuel, Dio-con-noi, che ha testimoniato l’amore del Padre condividendo fino in fondo la nostra condizione umana".