"Il Concilio Vaticano II lo dice chiaramente: tutta la Chiesa è missionaria, e l’opera evangelizzatrice è un dovere fondamentale del Popolo di Dio. L’annuncio per la Chiesa non è un optional o un aspetto marginale, ma una dimensione vitale, in quanto essa è nata apostolica e missionaria, plasmata dallo Spirito Santo come comunità in uscita”. Lo ha detto il Papa, stamane, ricevendo in udienza i Membri della Conferenza degli Istituti Missionari in Italia.

"Vi incoraggio ad andare avanti con coraggio - ha aggiunto il Pontefice - perché la forza dello Spirito trovi sempre nella Chiesa e nel mondo menti e cuori desiderosi di seminare la Parola e di portare a tutti la gioia del Risorto, abbattendo le barriere e favorendo la costruzione di una società fondata sui principi evangelici della carità, della giustizia e della pace".

Dopo aver ribadito il no al proselitismo, il Papa ha invitato a "annunciare Cristo anzitutto con la testimonianza della vita. Per questo vi raccomando di coltivare la carità prima di tutto nelle e tra le vostre comunità, dentro e tra i vostri Istituti, armonizzando le differenze di cultura, di età, di mentalità, perché nella comunione ciascun carisma sia al servizio di tutti. E abbiate a cuore l’accoglienza dei poveri e dei piccoli, non tralasciate di nutrire la vostra vita e il vostro apostolato con la Parola di Dio, l’Eucaristia e la preghiera. La missione infatti, come la comunione, è prima di tutto un mistero di Grazia. Non è opera nostra, ma di Dio".

"Senza questi fondamenti - ha concluso - si svuotano e finiscono col ridursi a una mera dimensione sociologica o assistenziale. E alla Chiesa non interessa fare assistenzialismo... Aiutare sì, ma prima di tutto evangelizzare, dare testimonianza".