Ieri mattina il Papa, al termine dell'Udienza Generale, ha ricevuto nella Biblioteca privata del Palazzo Apostolico una piccola rappresentanza di atleti che avrebbero partecipato al Meeting internazionale “We Run Together – Simul Currebant” organizzato da Athletica Vaticana.

Facendo riferimento alla corsa verso il sepolcro vuoto di Pietro e Giovanni, Francesco ha osservato che "sempre c’è il rispetto di aspettare l’altro. E c’è un’antica regola medievale per i pellegrini, per coloro che facevano i pellegrinaggi ai santuari nel Medio Evo una regola che dice: si deve andare al passo di quello che è più debole, di quello che cammina più adagio. Come ha fatto Giovanni: sì, è arrivato per primo, ma ha aspettato l’altro. Questa è una cosa molto bella, che noi dobbiamo imparare, come umanità: andare al passo delle persone che hanno un altro ritmo, o almeno considerarli e integrarli nel nostro passo".

Nel messaggio inviato per il Meeting che si sarebbe dovuto svolgere oggi, il Papa ha voluto ricordare l'essenza dello sport, ovvero di "ponte che unisce donne e uomini di religioni e culture diverse, promuovendo inclusione, amicizia, solidarietà, educazione. Cioè un ponte di pace". In questa occasione "non si potrà correre con le gambe, ma si potrà correre con il cuore. L’anima di questo Meeting inclusivo è solidale: correre insieme".

"Vi incoraggio - ha concluso il Pontefice - a vivere sempre più la vostra passione come un’esperienza di unità e di solidarietà. Proprio i veri valori dello sport sono particolarmente importanti per affrontare questo tempo di pandemia e soprattutto, la difficile ripartenza. E con questo spirito vi invito a correre, insieme, la corsa della vita".