Papa Francesco avverte e mette in guarda i governi da un possibile "genocidio virale". Se i governi preferiranno tutelare l’economia piuttosto che difendere le loro popolazioni, sarà questo l’epilogo della pandemia. Il Papa scrive questo in una lettera inviata ad un magistrato di Buenos Aires, Roberto Andrés Gallardo, presidente del Comitato Panamericano dei giudici per i diritti sociali.

A diffondere la notizia è l’agenzia di stampa pubblica argentina Télam. Francesco è colpito da medici, infermieri, volontari, religiosi, sacerdoti, che rischiano la vita per guarire e difendere le persone sane dal contagio. Nella lettera scritta a mano, il Papa sottolinea che "alcuni governi hanno adottato misure esemplari con priorità ben marcate per difendere la popolazione".

"I governi che affrontano la crisi in questo modo mostrano la priorità delle loro decisioni: prima le persone. E questo è importante perché sappiamo tutti che difendere le persone è un disastro economico - afferma ancora il Papa nella lettera - Sarebbe triste se fosse stato scelto il contrario, il che avrebbe portato alla morte di molte persone, qualcosa come un genocidio virale".

Per il Papa dobbiamo iniziare poi da subito alle conseguenze: la fame, soprattutto per le persone senza lavoro permanente. "La violenza, la comparsa di usurai (che sono la vera piaga del futuro criminali sociali, disumanizzati)," elenca nella lettera.