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Papa Francesco, “onoriamo chi ci ha preceduto, restituiamo amore con onore”

Continua il ciclo di catechesi del Papa dedicato alla vecchiaia. Il Papa ribadisce il suo no alla cultura dello scarto.

Papa Francesco, udienza generale | Papa Francesco durante l'udienza generale del 20 aprile 2022 | Vatican Media / You Tube Papa Francesco, udienza generale | Papa Francesco durante l'udienza generale del 20 aprile 2022 | Vatican Media / You Tube

Dare amore agli anziani è questione di onore, perché ci porta a restituire loro l’amore che ci hanno donato, senza considerarli uno scarto. Perché questo del considerare le persone uno scarto è un male della società, che comincia con la sufficienza e che porta al fenomeno di dare fuoco alla coperta di un barbone e arriva al disprezzo di ogni vita umana. Nella udienza generale del mercoledì, Papa Francesco punta di nuovo il dito contro la cultura dello scarto, e definisce la restituzione dell’amore agli anziani come una questione di onore.

Piazza San Pietro gremita, tornata alla vita con la fine dello stato di emergenza. I fiori olandesi che hanno decorato la piazza nel giorno di Pasqua non ci sono più, ma resta questo clima pasquale, in una giornata sembra avere un clima abbastanza mite, e Papa Francesco fa persino un breve passaggio in Papamobile a salutare la folla.

Nella catechesi, il Papa ricorda che l’età anziana è “segnata in modo speciale dalle esperienze dello smarrimento e dell’avvilimento, della perdita e dell’abbandona, della disillusione e del dubbio”. È vero, dice Papa Francesco, che questo può succedere in ogni fase nella vita, ma è altrettanto vero che questo “può suscitare meno impressione” nell’età anziana, portando negli altri “una sorta di assuefazione e persino di fastidio”. "Quante volte abbiamo detto che i vecchi danno fastidio?", chiosa il Papa

Papa Francesco nota che “le ferite più gravi dell’infanzia e della giovinezza provocano, giustamente, un senso di ingiustizia e di ribellione, una forza di reazione e di lotta”, ma questo non succede quando succede nell’età anziana, e così "i vecchi sono allontanati". 

Succede perché l’amore “è discendente: non ritorna sulla vita che sta dietro le spalle con la stessa forza con la quale si riversa sulla vita che ci sta ancora davanti”.

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È questa la “gratuità dell’amore”, cui però la rivelazione apre un’altra via: quella – dice Papa Francesco di “onorare chi ci ha preceduto”. Si trova già nel comandamento “onora il padre e la madre”, primo comandamento della seconda tavola e invito a onorare “non solo il padre e la madre”, ma anche “la generazioni e le generazioni che precedono”, il cui congedo “può anche essere lento e prolungato, creando un tempo e uno spazio di convivenza di lunga durata con le altre età della vita”.

Papa Francesco spiega: "Noi abbiamo ricevuto l'amore dai genitori e i nonni, e ora restituiamo quell'amore ai genitori e ai nonni".

Onore equivale alla dignità, che indica “il valore del rispetto e della cura della vita di chiunque”. E non possono mancare di onore “la cura stessa del malato, il sostegno di chi non è autosufficiente, la garanzia del sostentamento”.

Manca invece l’onore quando “l’eccesso di confidenza, invece di declinarsi come delicatezza e affetto, tenerezza e rispetto, si trasforma in ruvidezza e prevaricazione”, oppure quando “la debolezza è rimproverata, e addirittura punita, come fosse una colpa”, e “lo smarrimento e la confusione diventano un varco per l’irrisione e l’aggressività”.

Può accadere, Papa Francesco ammonisce, ovunque, persino tra le pareti domestiche. Il Papa denuncia in particolare il fatto che “incoraggiare nei giovani, anche indirettamente, un atteggiamento di sufficienza – e persino di disprezzo – nei confronti dell’età anziana, delle sue debolezze e della sua precarietà, produce cose orribili. Apre la strada a eccessi inimmaginabili”.

Il Papa sottolinea che “i ragazzi che danno fuoco alla coperta di un ‘barbone’, perché lo vedono come uno scarto umano (e tante volte pensiamo che i vecchi sono uno scarto), sono la punta di un iceberg, cioè del disprezzo per una vita che, lontana dalle attrazioni e dalle pulsioni della giovinezza, appare già come una vita di scarto”. Aggiunge Papa Francesco: "Disprezzare i vecchi è scartarli dalla vita". 

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È un disprezzo che “non solo disonora l’anziano, ma disonora tutti noi”. Papa Francesco ricorda che invece la Bibbia ha esempi di onore, come quando Noè giace scomposto perché ubriaco e i figli, “per non farlo svegliare nell’imbarazzo, lo coprono delicatamente, con lo sguardo abbassato, con grande rispetto”.

Secondo Papa Francesco, questo testo “dice tutto dell’onore dovuto all’anziano”. E nota: “Nonostante tutte le provvidenze materiali che le società più ricche e organizzate mettono a disposizione della vecchiaia – delle quali possiamo certamente essere orgogliosi –, la lotta per la restituzione di quella speciale forma dell’amore che è l’onore, mi pare ancora fragile e acerba”.

Papa Francesco esorta a offrire “migliore sostegno sociale e culturale a coloro che sono sensibili a questa decisiva forma di ‘civiltà dell’amore’." Il Papa consiglia ai genitori di "avvicinare i figli giovani, i bambini agli anziani... avvicinarli sempre... che sappiano che questa è la nostra carne, che sappiano che è la possibilità che siamo noi... e se non c'è un'altra possibilità che mandarli in una cosa di riposo, andateli a trovare, e mandate i bambini a trovarli... sono l'onore della nostra civiltà, i vecchi che hanno aperto le porte".

Papa Francesco ricora che "a Buenos Aires, mi piaceva visitare le case di riposo. E domandai ad una signora: quanti figli ha lei? E lei disse: ne ho quattro, tutti sposati, con nipotini. E disse che venivano sempre. Ma quando sono uscito, l'infermiera mi ha detto: padre, ha detto una bugia per coprire i figli. Da sei mesi non viene nessuno". 

Non visitare i vecchi "è un peccato grave", mentre il comandamento di onorare i vecchi "è l'unico con il premio", perché dice che si "vivrà a lungo". I vecchi - aggiunge Papa Francesco - "sono la presenza della storia, la presenza della mia figlia, e possiamo dire tutti noi: grazie a te, nonno e nonna, sono vivo. Per favore, non lasciateli da soli". 

Continua Papa Francesco che custodire i vecchi “non è una questione di cosmetici e di chirurgia plastica. Piuttosto, è una questione di onore, che deve trasformare l’educazione dei giovani riguardo alla vita e alle sue fasi”.

Insomma, “l’amore per l’umano che ci è comune, inclusivo dell’onore per la vita vissuta, non è una faccenda per vecchi. Piuttosto è un’ambizione che renderà splendente la giovinezza che ne eredita le qualità maggiori”.