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Papa Francesco parla delle questioni africane, le guerre, il rapporto con Benedetto XVI

La conferenza stampa sul volo del ritorno dal viaggio in RDC e Sud Sudan

Papa Francesco in aereo  |  | Elias Turk/ EWTN
Papa Francesco in aereo | | Elias Turk/ EWTN
Papa Francesco in aereo  |  | Vatican Media
Papa Francesco in aereo | | Vatican Media

Il Congo ha ragazzi intelligentissimi e tante risorse e tante possibilità, la peste più grande è la vendita delle armi, gli interessi di sfruttamento delle risorse naturali, il tribalismo che "non aiuta", e poi lo sfruttamento dei bambini per "ansia di prendere la ricchezza", e distruggere le persone il Creato e la società è "diabolico". Sono alcuni dei temi affrontati da Papa Francesco nella conferenza stampa del volo di ritorno dal Sud Sudan nel pomeriggio di oggi.

Una conferenza a tre voci con l'arcivescovo di Canterbury e il Moderatore dell'assemblea generale della Chiesa di Scozia nella quale si è parlato anche della guerra in Ucraina. "Io sono aperto ad incontrare entrambi i presidenti quello dell’Ucraina e quello della Russia. Sono aperto per l’incontro. Se io non sono andato a Kyiv è perché non è possibile nel momento andare a Mosca" dice il Papa e aggiunge che ci sono molte guerre nel mondo e che vorrebbe "fare giustizia" in Siria in Yemen e in Myanmar, con la "povera gente rohinga che gira il mondo, gira il mondo perché sono stati cacciati via dalla propria patria. Dappertutto, nell’America latina quanti focolai di guerra ci sono. Sì ci sono guerre più importanti per il rumore che fanno…Non so, tutto il mondo è in guerra, è in autodistruzione. Dobbiamo pensare seriamente, è in autodistruzione. Fermiamoci a tempo, no? Perché una bomba richiama una più grande e una più grande. Nell’escalation tu non sai dove finirai".

Poi il Papa accenna al ruolo delle donne: "le ho viste nel sud Sudan, portano avanti figli e alle volte rimangono sole, ma hanno forza di creare un paese" e dice, "io vorrei dire una parola alle suore, alle suore che si immischiano.Ho visto alcune qui in Sud Sudan e nella messa di oggi avete sentito il nome di tante suore che sono state uccise" e  aggiunge: "torniamo alla forza della donna, dobbiamo prenderla sul serio e non usarla solo come pubblicità di maquillage questo è un insulto alla donna. La donna è per le cose più grandi".

Poi un chiarimento sulla questione della omosessualità come reato penale: "Su questo problema ho parlato in due viaggi: prima in Brasile.“Se una persona di tendenza, omosessuale è credente e cerca Dio, chi sono io per giudicarlo?” Questo ho detto in quel viaggio. Il secondo invece tornando dall’Irlanda; è stato un viaggio un pò problematico, quel giorno era uscita la lettera di quel ragazzo. Ma lì ho detto chiaramente ai genitori. Hanno diritto di rimanere a casa le persone, i figli che hanno questo orientamento. Voi non potete cacciarli via da casa. Hanno diritto su questo. E poi ultimamente ho detto qualcosa, ma non ricordo bene cosa ho detto nell'intervista dell'Associated Press. La criminalizzazione dell'omosessualità è un problema da non lasciarlo passare. Il calcolo è - più o meno - che 50 Paesi in un modo o in un altro portano questa criminalizzazione. Alcuni dicono di più, ma diciamo 50. E anche alcuni di questi - credo saranno dieci- hanno la pena di morte….Questo non è giusto. Le persone di tendenze omosessuali sono figli di Dio. Dio li vuole bene, Dio li accompagna. È vero che alcuni sono in questo stato per diverse situazioni non volute. Ma condannare una persona così è peccato. Criminalizzare le persone di tendenza omosessuale è un’ingiustizia. Non sto parlando dei “gruppi”, ma delle persone. Possono dire: “ma fanno dei gruppi che fanno chiasso” ma le persone. Le lobby sono un'altra cosa! Sto parlando delle persone e credo che nel Catechismo della Chiesa Cattolica dice una frase che le persone non vanno marginalizzate".

Francesco chiarisce anche come siano stati sempre di grande collaborazione i rapporti con Benedetto XVI: Ho potuto parlare di tutto con Papa Benedetto e cambiare opinioni e lui sempre era al mio fianco, e se aveva qualche difficoltà me la diceva, ne parlavamo e non c'erano problemi." Anche quando lui riceveva delle "denunce". E sottolinea: "credo che la morte di Benedetto è stata strumentalizzata per gente che vuol portare l'acqua al proprio mulino".  E la gente che strumentalizza un uomo di Dio, un "Santo Padre della Chiesa" è gente che non ha etica, è gente di partito "non di Chiesa" dice e sottolinea:"ho voluto dire chiaramente chi era Papa Benedetto non era un amareggiato" come dicono alcune "storie cinesi".

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Uno sguardo anche ai prossimi viaggi, l'India dice e "il prossimo anno credo che il 29 settembre vado a Marsiglia". Parla di Mongolia come possibilità e ovviamente di Lisbona per la GMG. "Il criterio che io ho scelto, di visitare i paesi più piccoli dell'Europa. Si dirà Ma è andato in Francia? No, sono andato a Strasburgo, andrò a Marsiglia, non in Francia". A Marsiglia ci sarà l'incontro dei vescovi del Mediterraneo.

Sulla salute scherza:"l'erba cattiva non muore mai, eh, eh no, non non come all'inizio del pontificato. Davvero questo ginocchio dà fastidio, ma va avanti lentamente. Poi vediamo".