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Papa Francesco spiega come prepararsi alla Comunione

Papa Francesco, Udienza |  | Daniel Ibanez/ ACI Group Papa Francesco, Udienza | | Daniel Ibanez/ ACI Group

Oggi è il primo giorno di primavera! In primavera fioriscono le piante, gli alberi. Un albero o una pianta malata fioriscono bene o male ? Un albero o una piantina che hanno tolto le radici o non ha radici possono fiorire? Senza radici non si può fiorire. La vita cristiana è una vita che deve fiorire, nelle opere di carità, nel fare il bene. Ma se tu non hai le radici, non potrai fiorire. La radice è Gesù. Se tu non sei con Gesù, non fiorirai. Se tu non annaffi la tua vita con la preghiera e i sacramenti, non avrai fiori cristiani. Vi auguro una primavera fiorita. Mai tagliare le radici con Gesù!” Inizia così, a braccio, con un pensiero sul primo giorno di primavera, l’Udienza odierna di Papa Francesco in Piazza San Pietro.

Papa Francesco spiega poi il “momento della Comunione”, continuando la catechesi sulla Santa Messa: “Se siamo noi a muoverci in processione per fare la Comunione, in realtà è Cristo che ci viene incontro per assimilarci a sé. Nutrirsi dell’Eucaristia significa lasciarsi mutare in quanto riceviamo. Ogni volta che facciamo la comunione ci trasformiamo più in Gesù”.

Francesco poi spiega come fare una buona comunione: “La Chiesa desidera vivamente che anche i fedeli ricevano il Corpo del Signore con ostie consacrate nella stessa Messa; e il segno del banchetto eucaristico si esprime con maggior pienezza se la santa Comunione viene fatta sotto le due specie, pur sapendo che la dottrina cattolica insegna che sotto una sola specie si riceve il Cristo tutto intero. Secondo la prassi ecclesiale, il fedele si accosta normalmente all’Eucaristia in forma processionale e si comunica in piedi con devozione, oppure in ginocchio, come stabilito dalla Conferenza Episcopale, ricevendo il sacramento in bocca o, dove è permesso, sulla mano, come preferisce. Dopo la Comunione, a custodire in cuore il dono ricevuto ci aiuta il silenzio, la preghiera silenziosa. Dovremo allungare quel momento di silenzio, come pure un salmo o un inno di lode”.

Conclude infine il Pontefice: “La Liturgia eucaristica è conclusa dall’orazione dopo la Comunione. In essa, a nome di tutti, il sacerdote si rivolge a Dio per ringraziarlo di averci resi suoi commensali e chiedere che quanto ricevuto trasformi la nostra vita. L’Eucaristia ci fa forte per dare frutti, fiori cristiani”.

 

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