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Papa Francesco, un nuovo ciclo di catechesi sulla vecchiaia

Papa Francesco inizia un nuovo ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, incentrando la sua riflessione sul tema: “La grazia del tempo e l’alleanza delle età della vita”

Papa Francesco, udienza generale |  | Vatican Media / ACI Group Papa Francesco, udienza generale | | Vatican Media / ACI Group

Papa Francesco inizia un nuovo ciclo di catechesi sulla Vecchiaia, incentrando la sua riflessione sul tema: “La grazia del tempo e l’alleanza delle età della vita”. Dall'Aula Paolo VI per l'Udienza generale odierna il Papa sottolinea che da alcuni decenni, questa età della vita riguarda un vero e proprio “nuovo popolo” che sono gli anziani. "Mai siamo stati così numerosi nella storia umana", dice Francesco. "L'anziano non è un materiale di scarto è una benedizione per la società", questo è il messaggio del Papa.

Il Pontefice ricorda che "nella drammatica prima fase della pandemia sono stati loro a pagare il prezzo più alto. Erano già la parte più debole e trascurata: non li guardavamo troppo da vivi, non li abbiamo neppure visti morire. Ho trovato una carta di diritti degli anziani, è una cosa laica, buona, interessante perchè gli anziani hanno dei diritti".

"Tutti viviamo in un presente dove convivono bambini, giovani, adulti e anziani. Però è cambiata la proporzione: la longevità è diventata di massa e, in ampie regioni del mondo, l’infanzia è distribuita a piccole dosi. Uno squilibrio che ha tante conseguenze. La cultura dominante ha come modello unico il giovane-adulto, cioè un individuo che si fa da sé e rimane sempre giovane. Ma è vero che la giovinezza contiene il senso pieno della vita, mentre la vecchiaia ne rappresenta semplicemente lo svuotamento e la perdita? L’esaltazione della giovinezza come unica età degna di incarnare l’ideale umano, unita al disprezzo della vecchiaia vista come fragilità, degrado, disabilità, è stata l’icona dominante dei totalitarismi del ventesimo secolo. L’abbiamo forse già dimenticato?", dice il Papa durante l'Udienza Generale.

"La giovinezza è bellissima, ma l’eterna giovinezza è un’allucinazione molto pericolosa. Essere vecchi è altrettanto importante – e bello – che essere giovani. Ricordiamocelo. L’alleanza fra le generazioni, che restituisce all’umano tutte le età della vita, è il nostro dono perduto. Deve essere ritrovato", ne è convinto il Pontefice.

"Quando gli anziani resistono allo Spirito, seppellendo nel passato i loro sogni, i giovani non riescono più a vedere le cose che devono essere fatte per aprire il futuro. Quando invece i vecchi comunicano i loro sogni, i ragazzi vedono bene ciò che devono fare - commenta Papa Francesco - I ragazzi che non interrogano più i sogni dei vecchi, puntando a testa bassa su visioni che non vanno oltre il loro naso, faticheranno a portare il loro presente e a sopportare il loro futuro. Se i nonni ripiegano sulle loro malinconie, i giovani si curveranno ancora di più sul loro smartphone. Lo schermo può anche rimanere acceso, ma la vita si spegne prima del tempo".

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"Con queste catechesi sulla vecchiaia, vorrei incoraggiare tutti a investire pensieri e affetti sui doni che essa porta con sé e alle altre età della vita. La vecchiaia è un dono di maturità e di saggezza. Mi auguro che queste riflessioni siano importanti per noi, nel dialogo tra giovani e anziani i giovani ricevano i sogni e possano portarli avanti, gli anziani sono le radici, i giovani sono i fiori e frutti", conclude il Papa.