“Il Vangelo; il crocifisso e la testimonianza della nostra fede, povera, ma sincera” sono le “tre cose” da offrire a chi “vuole vedere Gesù”, “a quanti sono alla ricerca del volto di Dio; a chi ha ricevuto una catechesi da piccolo e poi non l’ha più approfondita; a chi ha perso la fede, a tanti che non hanno ancora incontrato Gesù personalmente”.

Papa Francesco all’Angelus parte dalla parole del vangelo di Giovanni, pronunciate da quei “greci”, quindi stranieri, curiosi “di vederlo e saperne di più sulla sua persona e sulle opere da Lui compiute”. E spiega che “come tante altre nei Vangeli, vanno al di là dell’episodio particolare ed esprimono qualcosa di universale; rivelano un desiderio che attraversa le epoche e le culture, un desiderio presente nel cuore di tante persone che hanno sentito parlare di Cristo, ma non lo hanno ancora incontrato”.

A costoro, secondo il papa, bisogna testimoniare “coerenza di vita”, “coerenza tra fede e vita” e poi “il Vangelo: lì possiamo incontrare Gesù, ascoltarlo, conoscerlo. Il crocifisso: segno dell’amore di Gesù che ha dato sé stesso per noi. E poi una fede che si traduce in gesti semplici di carità fraterna”.

E così il “Papa dei gesti”, come già fatto lo scorso anno, offre il Vangelo ai presenti in piazza San Pietro, ancora una volta avvalendosi di “persone senza fissa dimora che vivono a Roma”, sottolineando: “in questo vediamo un gesto molto bello che piace a Gesù. I più bisognosi sono quelli che ci regalano la parola di Dio”.

“Secondo l’antica tradizione della Chiesa – dice Francesco -, durante la Quaresima si consegna il Vangelo a coloro che si preparano al Battesimo; così io oggi offro a voi che siete in Piazza un Vangelo tascabile”; “Prendetelo e portatelo con voi – aggiunge - , per leggerlo spesso, ogni giorno”, perché “la Parola di Dio è luce per il nostro cammino”.

Dopo la preghiera mariana, Francesco ricorda il suo viaggio partenopeo: “Ieri sono stato a Napoli in visita pastorale. Voglio ringraziare la calorosa accoglienza i tutti i napoletani, tanto bravi! Grazie tante!”. E fa un appello nella Giornata mondiale per l’acqua promossa dalle Nazioni Unite: “L’acqua – spiega –è l’elemento più essenziale per la vita, e dalla nostra capacità di custodirlo e di condividerlo dipende il futuro dell’umanità. Incoraggio pertanto la Comunità internazionale a vigilare affinché le acque del pianeta siano adeguatamente protette e nessuno sia escluso o discriminato nell’uso di questo bene, che è un bene comune per eccellenza”.