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Seguendo Cristo troviamo lo scopo della nostra vita. I Domenica di Quaresima

Il commento al Vangelo domenicale di S.E. Monsignor Francesco Cavina

Gesù tentato nel deserto |  | pubblico dominio Gesù tentato nel deserto | | pubblico dominio

Il periodo della Quaresima è chiamato dalla Chiesa “tempo forte”, ossia particolarmente importante, ha lo scopo di aiutarci, attraverso un cammino di conversione, di preghiera e di penitenza, a ritrovare la nostra identità di cristiani e quindi a riscoprire l'origine della nostra storia con Cristo e della nostra appartenenza alla Chiesa. In una parola la Quaresima è riscoperta del nostro Battesimo. Con questo sacramento siamo stati liberati dal peccato ed elevati alla dignità di figli di Dio. Tuttavia, si tratta di un dono che è continuamente messo alla prova dalla attrattiva che continua ad esercitare in noi “la seduzione del peccato” a causa della quale - come è avvenuto per Adamo ed Eva nel paradiso terrestre – ci allontaniamo dalla volontà di Dio nostro unico e assoluto bene e pretendiamo di costruire un mondo senza di Lui.

Anche Cristo, nella sua vita terrena è stato sottoposto ad una triplice  tentazione da Satana, che sono la sintesi di tutte le nostre tentazioni.

Nella prima tentazione il diavolo dice a Gesù: Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane. Gesù supera questa prova con il ricorso alla Parola di Dio: Non di solo pane vive l’uomo. Egli dichiara che nell’uomo è presente anche una vita che non dipende dai beni materiali. Si tratta di una vita che viene nutrita dai Sacramenti e dalla Parola di Dio. L’uomo, infatti, è un’unità di anima e corpo, di materia e spirito. Noi seguendo con fedeltà e amore il Signore Gesù troviamo la strada per valorizzare in pienezza la nostra persona, per trovare lo scopo della vita.

La seconda tentazione: Ti darò tutto questo potere e la loro gloria. Satana cerca di affascinare Gesù con l’attrattiva del potere mondano. La ricerca ossessiva ed esclusiva del potere contrasta con il riconoscimento della Signoria di Dio. A Dio, l’unico Signore, l’uomo contrappone la propria volontà di dominio. Si tratta di un’operazione demoniaca alla quale Cristo contrappone l’unicità di Dio: …Il Signore Dio tuo adorerai: a lui solo renderai culto. Si tratta di un invito, per noi, a non fare del denaro, del potere, del piacere, di un’ideologia politica, del progresso, della moda un assoluto a cui sacrificare tutto. Quando questo avviene si perde la propria libertà interiore e la propria dignità.

La terza tentazione: Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù. Il diavolo sottopone Gesù al fascino del prodigioso e dello spettacolare. Vuole costringere Cristo a dimostrare, mediante gesti clamorosi, la sua divinità per attirare l’attenzione su di sé e perché la gente possa credere.

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Il brano di vangelo si conclude con queste parole: Il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato. La prova non è un episodio chiuso, ma aperto. La prova si ripropone nella vita di Gesù, della comunità cristiana e del singolo discepolo. Essa, seppur presentandosi sotto forme diverse, ha sempre lo stesso scopo: portarci a percorrere strade che ci vengono presentate umanamente più promettenti di quelle proposte da Cristo, ma in realtà conducono alla rovina. Dice Gesù: Che cosa giova all’uomo se guadagna tutto  il mondo, se perde l’anima sua?” (Mc 8.37).