Nonostante la crisi e le violenze scoppiate dallo scorso aprile in Sudan, per il quale il Papa ha più volte invocato la pace, i Salesiani – Missioni Don Bosco non hanno abbandonato il Paese e continuano a garantire il loro impegno, nonostante i rischi, alla popolazione civile.

Alcune strutture come la scuola di formazione professionale San Giuseppe sono state danneggiate nel corso dei combattimenti tra le due fazioni rivali. Messi in salvo i ragazzi – fa sapere Missioni Don Bosco - i religiosi hanno subito attivato un servizio di assistenza alle famiglie che hanno iniziato a chiedere protezione e assistenza per cibo e ricovero temporaneo.

I salesiani sono in Sudan da oltre 40 anni. Ad oggi vi sono nel Paese 13 figli di Don Bosco che gestiscono 3 comunità: una parrocchia che anima 25.000 fedeli e 8 scuole primarie parrocchiali, due Centri di Formazione Professionale, uno per città, che accolgono circa 800 giovani.

I salesiani sono anche in Sud Sudan, dove lavorano nel campo profughi sorto per accogliere le popolazioni vittime dell’integralismo dei precedenti regimi di Karthoum. Dall’Italia Missioni Don Bosco ha dato sostegno a questi missionari e continuerà a farlo in questa emergenza anche grazie alle firme del 5x1000.