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Un concistoro entro la fine del 2023?

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Entro fine anno il numero dei cardinali elettori in un futuro conclave scenderà a 114 dagli attuali 123. Sono infatti nove i porporati che nei prossimi mesi compiranno 80 anni, perdendo così la possibilità di partecipare ad una futura elezione papale.

Fare previsioni con Papa Francesco – è risaputo – è praticamente impossibile. Tuttavia se il Pontefice volesse decidere di presiedere un nuovo concistoro nel corso del 2023 due date possibili potrebbero essere o la Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo – il 29 giugno – o la Solennità di Cristo Re che quest’anno cade il 26 novembre.

All’interno della Curia Romana – attualmente - sono due i Prefetti che non sono annoverati nel Collegio Cardinalizio: l’Arcivescovo Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, e l’Arcivescovo Robert F. Prevost, Prefetto del Dicastero per i Vescovi.

A giugno il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo emerito di Napoli, compirà 80 anni: ciò potrebbe far supporre che in una ipotetica lista di nuovi porporati potrebbe essere inserito il suo successore, l’Arcivescovo Domenico Battaglia, uno dei vescovi italiani maggiormente tenuti in considerazione da Papa Francesco.

Un altro presule italiano molto stimato dal Papa è l’attuale Vescovo di Verona, Monsignor Domenico Pompili. E la mancata assegnazione della porpora al Patriarca di Venezia potrebbe essere bilanciata dal cardinalato concesso a Pompili, ridando così peso alla regione ecclesiastica del Triveneto.

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Restando in Europa, il ragionamento proposto per Napoli potrebbe valere anche per l’arcidiocesi di Praga. Il Cardinale Duka, Arcivescovo emerito della capitale ceca, compirà a breve 80 anni e il suo successore Monsignor Jan Graubner potrebbe a sua volta essere cooptato nel Sacro Collegio.

Un altro nome da tenere in considerazione è quello dell’Arcivescovo di Vilnius, Gintaras Grusas, attuale Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa.

Nel 2023 l’Asia perderà solo un Cardinale elettore: l’Arcivescovo emerito di Seul Andrew Yeom Soo-jung. Anche in questo caso non è remota la possibilità che la porpora possa essere assegnata all’attuale Arcivescovo Peter Chung Soon-taek.

Passando all’America Latina, il Brasile conta 6 Cardinali elettori: un curiale e cinque residenziali. Probabilmente il Papa potrebbe guardare al Perù, dove non sarebbe una sorpresa il cardinalato per l’Arcivescovo di Lima Carlos Gustavo Castillo Mattasoglio, e alla Colombia che al momento è rappresentata all’interno del Collegio Cardinalizio solo dagli ultraottantenni Pedro Rubiano Saenz, Jorge Jimenez Carvajal e Ruben Salazar Gomez. In questo caso la scelta potrebbe cadere sull’Arcivescovo di Bogotà, Luis José Rueda Aparicio.

Anche l’Africa perderà un voto in un futuro conclave nel 2023 con l’uscita di scena del Cardinale maliano Jean Zerbo, Arcivescovo di Bamako. Per una porpora africana sono candidate le chiese di Sud Sudan, Angola e Mozambico.

Infine ecco l’Oceania. L’Australia ad oggi non è rappresentata nel Collegio Cardinalizio, né con elettori né con ultraottantenni. I due candidati potenziali per il cardinalato sembrerebbero essere l’Arcivescovo di Melbourne Peter Andrew Comensoli e l’Arcivescovo di Sydney Anthony Colin Fisher.

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