Dopodomani, giovedì 10 dicembre, il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale promuove una riunione sulla crisi umanitaria siriana e irachena. L’incontro, al quale hanno dato la loro adesione una cinquantina di organismi di carità cattolici, rappresentanti degli episcopati locali e delle Istituzioni ecclesiali e Congregazioni religiose che operano in Siria, Iraq e nei Paesi limitrofi, oltre ai Nunzi apostolici dell’area, si terrà in modalità online.

Prevista una introduzione del Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato. Seguirà una sessione dedicata alla situazione politico-diplomatica, con l’intervento dell’Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati, e del Cardinale Mario Zenari, Nunzio apostolico in Siria.

Previsti gli interventi del Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, del Cardinale Peter K.A. Turkson, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. All’inizio della riunione verrà trasmesso un video-messaggio del Papa.

Obiettivo dell’incontro, in continuità con il percorso intrapreso negli ultimi anni, è quello di proporsi come un momento di riflessione, di comunione fraterna e di coordinamento tra tutte le Istituzioni ecclesiali coinvolte nelle opere di carità e assistenza a favore delle popolazioni colpite in tutta la regione del Medio Oriente da questa crisi umanitaria, sulla quale più volte il Santo Padre ha richiamato l’attenzione dell’opinione pubblica; tracciare un bilancio del lavoro svolto finora dagli organismi caritativi cattolici nel contesto della crisi in Libano e della pandemia da COVID-19, condividendo le informazioni sulla situazione presente e le risposte della Chiesa; discutere le criticità emerse e individuare le priorità per il futuro; analizzare la situazione delle comunità cristiane residenti nei Paesi colpiti dalla guerra, promuovendo la sinergia tra gli organismi ecclesiali, e la chiesa locale. Una riflessione particolare sarà rivolta quest’anno al tema dello sviluppo integrale, nonché alle prospettive realistiche di un ritorno volontario di sfollati interni e rifugiati nelle comunità di origine.