Maria che “silenziosa e attenta, cerca di comprendere che cosa Dio vuole da lei giorno per giorno” il nostro modello per imparare a cooperare con Dio. Papa Francesco nella riflessione che precede la preghiera dell’ Angelus, il primo del nuovo anno, riprende la riflessione già fatta per la messa in basilica.
La Vergine Maria e il suo sposo Giuseppe. Sono loro i protagonisti dell’Angelus di Papa Francesco, in questa ultima Domenica di Avvento. “Le due persone che più di ogni altra sono state coinvolte nel mistero d’amore della vicinanza di Dio all’umanità”, dice Francesco.
Festa in Piazza San Pietro per la terza domenica di Avvento animata dagli Oratori Romani che come tradizione hanno celebra lo messa in Basilica e hanno portato i bambinelli dei presepi ad essere benedetti dal Papa.
L'invito del Battista alla conversione è il tema centrale della meditazione che il Papa ha offerto ai fedeli in occasione dell'Angelus della II Domenica di Avvento.
Con la predizione della distruzione del tempio di Gerusalemme Gesù vuole “far capire che le costruzioni umane, anche le più sacre, sono passeggere e non bisogna riporre in esse la nostra sicurezza. Quante presunte certezze nella nostra vita pensavamo fossero definitive e poi si sono rivelate effimere! D’altra parte, quanti problemi ci sembravano senza uscita e poi sono stati superati!”. Lo ha detto il Papa commentando il Vangelo domenicale nel corso dell’Angelus in piazza San Pietro.
Un appello in favore del miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri, “affinché sia rispettata pienamente la dignità umana dei detenuti”. Papa Francesco lo ha rivolto alle autorità competenti dopo la preghiera dell’ Angelus nella giornata del Giubileo delle carceri.
L’astuzia cristiana è “allontanarsi dallo spirito e dai valori del mondo, che tanto piacciono al demonio, per vivere secondo il Vangelo”.
"Desidero rinnovare la mia vicinanza spirituale agli abitanti del Lazio, delle Marche e dell’Umbria, duramente colpiti dal terremoto di questi giorni. Penso in particolare alla gente di Amatrice, Accumoli, Arquata e Pescara del Tronto, Norcia. Ancora una volta dico a quelle care popolazioni che la Chiesa condivide la loro sofferenza e le loro preoccupazioni, prega per i defunti e per i superstiti. La sollecitudine con cui Autorità, forze dell’ordine, protezione civile e volontari stanno operando, dimostra quanto sia importante la solidarietà per superare prove così dolorose. Cari fratelli e sorelle, appena possibile anch’io spero di venire a trovarvi, per portarvi di persona il conforto della fede, l'abbraccio di padre e fratello e il sostegno della speranza cristiana. Preghiamo per questi fratelli e sorelle, tutti insieme". Così durante l'Angelus il Papa si è rivolto alle popolazioni dell'Italia centrale colpite dal terremoto che finora ha provocato 290 morti. Francesco, dunque, appena possibile si recherà nelle zone devastate dal sisma.
Parla del fuoco Papa Francesco commentando il Vangelo di oggi nel quale Gesù usa tre immagini per spigare la morte che lo attende ai discepoli.
"In queste ore il nostro animo è ancora una volta scosso da tristi notizie relative a deplorevoli atti di terrorismo e di violenza, che hanno causato dolore e morte. Penso ai drammatici eventi di Monaco in Germania e di Kabul in Afghanistan, dove hanno perso la vita numerose persone innocenti.
L'incontro di Gesù con Maria e Marta è al centro della riflessione che Papa Francesco ha proposto questa mattina ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro per la recita domenicale dell'Angelus.
Sulla fede di Pietro e Paolo "si fonda la Chiesa di Roma, che da sempre li venera come patroni. Tuttavia, è l’intera Chiesa universale che guarda ad essi conammirazione, considerandoli due colonne e due grandi luci che brillano non solo nel cielo di Roma,ma nel cuore dei credenti di Oriente e di Occidente". Lo ha detto il Papa nell'Angelus in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli.
Chi è Gesù per ciascuno di noi? Lo ha chiesto il Papa, commentando il Vangelo odierno, nel corso della meditazione offerta ai fedeli nel corso della preghiera dell’Angelus.
Al termine della Messa, celebrata sul sagrato della Basilica Vaticana, per la Canonizzazione dei Beati Stanislao di Gesù Maria Papczyński e Maria Elisabetta Hesselblad, prima di recitare l’Angelus, Francesco ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato: “Saluto tutti voi, che avete partecipato a questa celebrazione. In modo speciale ringrazio le Delegazioni Ufficiali venute per le canonizzazioni: quella della Polonia, guidata dallo stesso Presidente della Repubblica, e quella della Svezia. Il Signore, per intercessione dei due nuovi Santi, benedica le vostre nazioni”.
Appuntamento del Papa a mercoledì primo giugno per pregare con le comunità cristiane della Siria, sia cattoliche che ortodosse che “vivranno insieme una speciale preghiera per la pace, che avrà come protagonisti proprio i bambini. I bambini siriani invitano i bambini di tutto il mondo ad unirsi alla loro preghiera per la pace”.
Partendo dal commento del Vangelo di oggi Papa Francesco, nel corso della recita dell’Angelus, coglie l’occasione per ribadire che “Dio non permette le tragedie per punire le colpe. Anche oggi, di fronte a certe disgrazie e ad eventi luttuosi, può venirci la tentazione di scaricare la responsabilità sulle vittime, o addirittura su Dio stesso”. Tuttavia – ammonisce il Pontefice – “il Vangelo ci invita a riflettere: che idea di Dio ci siamo fatti? Gesù, al contrario, ci chiama a cambiare il cuore, a fare una radicale inversione nel cammino della nostra vita, abbandonando i compromessi con il male, le ipocrisie, per imboccare decisamente la strada del Vangelo”.
“Il Signore ci ha mostrato la luce della sua gloria attraverso il corpo della sua Chiesa, del suo Popolo santo che vive in quella terra. Un corpo tante volte ferito, un Popolo tante volte oppresso, disprezzato, violato nella sua dignità”.
Terminata la messa il Papa ha recitato la preghiera mariana dell’ Angelus domini con una breve riflessione basata sulla prima lettura offerta dalla liturgia, la preghiera di Mosè, la offerta delle primizie, il non dimenticare le proprie origini.
La pesca miracolosa convince Simon Pietro "che Gesù non è solo un formidabile maestro, la cui parola è vera e potente, ma che Egli è il Signore, è la manifestazione di Dio. E tale presenza ravvicinata suscita in Pietro un forte senso della propria meschinità e indegnità. Da un punto di vista umano, pensa che cidebba essere distanza tra il peccatore e il Santo. In verità, proprio la sua condizione di peccatore richiede che il Signore non si allontani da lui, allo stesso modo in cui un medico non può allontanarsi da chi è malato". Lo ha detto Papa Francesco nel corso dell'Angelus domenicale, commentando il Vangelo odierno.
Il Vangelo di oggi “mette in luce una tentazione alla quale l’uomo religioso è sempre esposto, e dalla quale occorre prendere decisamente le distanze: la tentazione di considerare la religione come un investimento umano e, di conseguenza, mettersi a contrattare con Dio cercando il proprio interesse”. Lo ha detto questa mattina il Papa nel corso della preghiera mariana dell’Angelus.