Prima di tutto, le curiosità: è sensibilmente aumentata la spesa per lo staff delle nunziature apostoliche, resta intatto e ampio il grande impegno per le Chiese in difficoltà, e c’è persino un contributo di una ventina di milioni che viene direttamente dal Governatorato dello Stato di Città del Vaticano. Sembrano dettagli marginali, ma fanno parte di alcuni temi da sviluppare sul bilancio della Santa Sede, pubblicato il 26 novembre e relativo al 2024.
La pandemia ha ridotto molte entrate e mentre nel 2019 erano 307 milioni di euro nel 2020 sono state solo 213, il trenta per cento in meno.
La Santa Sede attende un deficit di 49,7 milioni di euro nel 2021. Una cifra fortemente influenzata dalla crisi del coronavirus, che ha portato anche a una riduzione dei proventi dagli affitti commerciali, nonché ad un minore guadagno dagli asset. Ma una cifra mitigata anche dai 30,3 milioni arrivati dall’Obolo di San Pietro, Lo sottolinea una nota della Segreteria per l’Economia, che comunica che Papa Francesco ha approvato il bilancio della Santa Sede del 2021 discusso al Consiglio per l’Economia del 16 febbraio.