Ultime Notizie: centenario della morte di Benedetto XV

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Benedetto XV, Pierluigi da Palestrina e la musica sacra

Nell’occasione delle celebrazioni in onore di Giovanni Pierluigi da Palestrina, Benedetto XV il 19 settembre 1921 coglieva l’opportunità – attraverso una lettera al Cardinale Vincenzo Vannutelli, Decano del Collegio Cardinalizio - di ribadire l’importanza della musica nelle chiese.

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Benedetto XV, il Natale e la "grande benignità del Salvatore"

“Con quanta ragione la memoria dei grandi beni, a noi largiti dal Salvatore quando prese i nostri mali per darci i suoi beni, giustifica l’usanza dei doni natalizi! Con quanta ragione la frequenza degli auguri, che i figli della Redenzione si scambiano in questi giorni, è giustificata da quella singolare fiducia che deve ispirarci la manifestazione della grande benignità del Salvatore, perché da Colui che tanto ci ha dato possiamo sperare altre grazie e favori, così per noi come per coloro ai quali ci legano dolci vincoli di stima e di benevolenza”. Così parlava Papa Benedetto XV il 24 dicembre 1921 durante lo scambio di auguri natalizi con i Cardinali di Santa Romana Chiesa.

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Benedetto XV, San Filippo Neri "grande Apostolo di Roma"

“Molto opportuno Ci è sembrato il programma di rendere memorabile la fausta ricorrenza, più che con la pompa dei festeggiamenti, con l'efficacia di manifestazioni e di opere che mirino a ritemprare, sull'esempio di san Filippo, la fede e le virtù cristiane”. Così Papa Benedetto XV esprimeva compiacimento - in una lettera inviata al Principe Camillo Francesco Massimo il 24 novembre 1921 – per le celebrazioni dedicate ai 300 anni della canonizzazione di San Filippo Neri.

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Benedetto XV, lo spirito di concordia di San Francesco

“Generalmente il Papa saluta col nome di figli i fedeli adunati alla sua presenza: Noi invece oggi preferiamo salutare i presenti col nome di fratelli”. Così Papa Benedetto XV nel settembre 1921 salutava – con un incipit del tutto informale per l’epoca – i terziari francescani convenuti per il 700/mo anniversario della loro fondazione.

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Benedetto XV, i seminari siano conformi al dettame dei canoni

"Abbiamo appreso che la prima causa dei mali che lamentiamo sta nel fatto che il clero, in parte, non è stato a sufficienza formato nella mente e nell’animo, e ciò dipende dai Seminari dei chierici che dovrebbero essere pienamente e perfettamente conformi ai dettami dei sacri canoni, e invece si trovano quasi in difetto. Pertanto non ad altro mira questa Nostra lettera se non ad esortarvi vivamente a provvedere con ogni mezzo alla retta formazione del vostro clero; in tal modo avrete provveduto ottimamente anche alla salute del popolo". E' l'appello contenuto nella lettera che il 30 novembre 1921 Papa Benedetto XV inviava ai Vescovi della Cecoslovacchia.

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Benedetto XV, il disarmo per scongiurare nuove guerre

“Nessuno ignora che, dopo la recente immane guerra, sono sorti dei nuovi Stati, od alcuni che già preesistevano si sono ingranditi di nuovi territori. Ora, è evidente che questi Stati non hanno nessun diritto a reclamare per sé quei privilegi che la Santa Sede aveva concesso ad altri mediante patti solenni e convenzioni speciali, poiché ciò che è stato concordato fra alcuni non può recare ad altri né vantaggi né pregiudizio. Vediamo parimenti che alcuni Stati, in seguito a così gravi e radicali sconvolgimenti politici, si sono trasformati al punto da non poter più essere considerati come la stessa persona morale con la quale la Sede Apostolica aveva trattato in precedenza. Dal che naturalmente consegue che anche i patti e le convenzioni che prima erano stati conclusi tra la Santa Sede e quegli Stati non hanno più alcun valore”. Così Papa Benedetto XV parlava, esprimendo preoccupazione, ai Cardinali riuniti in concistoro segreto il 21 novembre 1921.

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Benedetto XV, San Domenico campione della Fede

“Come egli fu del tutto uomo di Dio e veramente Dominicus [cioè: uomo del Signore], così fu tutto della santa Chiesa, la quale ha in lui un invincibile campione della Fede. L’Ordine dei Predicatori da lui istituito fu sempre valido baluardo in difesa della Chiesa Romana”. Così scriveva Papa Benedetto XV nella sua ultima enciclica del pontificato, Fausto appetente die, dedicata ai 700 anni dalla morte di San Domenico di Guzman e pubblicata il 29 giugno 1921.

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Benedetto XV, la preoccupazione e l'angoscia per l'Irlanda

“Le Nazioni non potranno mai godere di una durevole pace né all’interno né all’esterno, se non ritorneranno ai princìpi cristiani che esse abbandonarono e che la Chiesa ha tramandato con il suo magistero. Intanto, siamo profondamente afflitti quando pensiamo che molti popoli sono ancora schiacciati da quella mole di miserie che sono derivate dalla guerra. Sebbene le armi quasi ovunque tacciano, tuttavia per la estrema penuria di beni essenziali alla vita periscono molte persone di ogni sesso ed età, assolutamente innocenti; dappertutto anche nelle Nazioni che uscirono vittoriose dalla guerra, appaiono sintomi di inquietudine e di ansietà che invitano ogni persona avveduta a temere gli eventi futuri”. Così il 27 aprile 1921 Papa Benedetto XV scriveva al Cardinale Michael Logue, Arcivescovo di Armagh, circa la guerra di indipendenza irlandese.

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Benedetto XV, Dante e un tesoro di dottrina cattolica

Il 30 aprile 1921 Papa Benedetto XV pubblicava l’enciclica In preaclara summorum dedicata al VI centenario della morte di Dante Alighieri.

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Benedetto XV, l'infanzia spirituale di Teresa di Lisieux

“Le parole « Se non diventerete come fanciulli » importano l’obbligo di lavorare per riprendere le doti del fanciullo. Sarebbe ridicolo il pensare alla possibilità di riprendere l’aspetto e la debolezza dell’età infantile; ma non è fuor di ragione scorgere nelle divine parole un ammonimento, rivolto anche agli uomini di età matura, per farli tornare alla pratica di quelle virtù che costituiscono l’infanzia spirituale”. Sono le parole pronunciate da Papa Benedetto XV il 14 agosto 1921 dopo aver approvato il decreto che attestava le eroicità della Serva di Dio Teresa del Bambin Gesù, beatificata nel 1923 e canonizzata nel 1925 da Papa Pio XI.

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Benedetto XV, i due concistori del 1921

Nel 1921 Papa Benedetto XV procedeva a due concistori - gli ultimi del pontificato - a distanza di tre mesi l'uno dall'altro, creando complessivamente 9 cardinali.

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Benedetto XV, l'inganno del socialismo

“Poichè la cattiva semente, una volta che abbia messo radici, può col tempo soffocare il buon grano, stimiamo Nostro strettissimo dovere di adoperarCi con tutte le forze perché essa non abbia a svilupparsi”. Così nel maggio 1920 Papa Benedetto XV iniziava la lettera al Vescovo di Bergamo Luigi Marelli inviata per mettere in guardia la diocesi dalla propaganda socialista.

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Benedetto XV, la pace meraviglioso dono di Dio

“La pace, meraviglioso dono di Dio, « della quale — come afferma Agostino — nessuna cosa, fra quelle terrene e mortali, è più gradita e più desiderabile, nessuna è assolutamente migliore »; la pace, che per più di quattro anni è stata implorata dai voti dei buoni, dalle preghiere dei fedeli e dalle lacrime delle madri, finalmente ha cominciato a risplendere sui popoli, e Noi per primi ne godiamo. Senonché troppe ed amarissime ansie conturbano questa gioia paterna; infatti, se quasi ovunque la guerra in qualche modo è finita e sono stati firmati alcuni patti di pace, restano tuttavia i germi di antiche inimicizie”. Così scriveva Papa Benedetto XV nell’enciclica Pacem Dei munus pulcherrimum, pubblicata il 23 maggio 1920.

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Benedetto XV, la devozione della Chiesa a San Giuseppe

In occasione del cinquantesimo anniversario della proclamazione da parte di Pio IX di San Giuseppe quale patrono della Chiesa Cattolica, Benedetto XV il 25 luglio 1920 promulgò il Motu Proprio Bonum Sane sulla devozione allo Sposo della Beata Vergine Maria.

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Benedetto XV, l'opera di Don Bosco un "albero gigantesco"

“E’ l’ora di richiamare da ogni parte a raccolta tutte le migliori energie dei fedeli, per ridestarle al massimo rendimento a pro della buona causa e soprattutto al raggiungimento di quel nobilissimo fine, in cui s’impernia il programma del venerabile Don Bosco, cioè la salvezza della gioventù”. Così Papa Benedetto XV scriveva il 15 maggio 1920 a Padre Paolo Albera, Rettore Maggiore dei Salesiani, in occasione dell’ottavo Congresso Internazionale dei cooperatori Salesiani.

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Benedetto XV, le canonizzazioni del 1920

Tra il 13 ed il 16 maggio 1920 Papa Benedetto XV procedeva alla canonizzazione di tre Beati: Gabriele dell’Addolorata, Margherita Maria Alacoque e Giovanna d’Arco.

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Benedetto XV, l'elogio di Don Orione

“Poichè tu hai vissuto tutto questo arco di vita non solo per te stesso ma per il bene comune, come si addice a un buon sacerdote, né hai limitato la tua sollecitudine per la salute delle anime entro i confini della tua diocesi nativa, dedicando tutto te stesso al perpetuo vantaggio della Santa Chiesa, è doveroso da parte Nostra congratularCi tra i primi per codesto fausto giorno che rinnova la memoria della fruttuosa tua opera”. Così Papa Benedetto XV scriveva a Don Luigi Orione il 2 aprile 1920, venticinquesimo anniversario dell’ordinazione presbiterale.

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Benedetto XV, nessuna deroga al celibato ecclesiastico

“Come spesso accade che tristi vicende subentrino ad altre liete, così ricevemmo tosto la notizia che non pochi sacerdoti boemi, travolti da crisi di coscienza, avevano sciaguratamente abbandonato la Chiesa di Gesù Cristo. Sappiamo perfettamente che il numero dei sacerdoti che si sono separati dall’unità della Chiesa è di gran lunga inferiore al numero di coloro che restano fedeli alla loro missione; ma non ignoriamo quali e quanto gravi danni e pericoli sovrastino la compagine di tutto codesto clero”. E’ quanto scriveva Benedetto XV nella lettera inviata il 29 gennaio 1920 all’Arcivescovo di Praga Kordac, in merito alla proposta di alcuni sacerdoti boemi di abolire o mitigare la legge sul celibato ecclesiastico.

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Benedetto XV, la consacrazione della Basilica del Sacro Cuore a Montmartre

E’ il 7 ottobre 1919 quando Benedetto XV invia all’Arcivescovo di Parigi, il Cardinale Amette, la lettera Amor Ille Singularis in occasione della consacrazione della Basilica del Santissimo Cuore di Gesù a Montmartre

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Benedetto XV, il concistoro del 1919: il primo dopo la Grande Guerra

Il primo concistoro dopo la fine della Prima Guerra Mondiale - ed il terzo del suo pontificato - Papa Benedetto XV lo indisse per il 15 dicembre 1919, poco più di un anno dopo la fine della "inutile strage".