In armeno è Surp Giragos, San Ciriaco, e si trova nella città turca di Dyarbakir. È una chiesa armena, la più grande del Medio Oriente, e per anni è stata inutilizzata. La scorsa settimana, la chiesa è stata riaperta al culto cristiano, segnando la terza rinascita del tempio e meglio delineando così anche i rapporti tra i politici turchi e la comunità armena apostolica, la più piccola delle comunità cristiane di Turchia.
Il Patriarca Latino di Gerusalemme, Monsignor Pierbattista Pizzaballa, in occasione dell'Anno di San Giuseppe procederà alla consacrazione del Medio Oriente alla Sacra Famiglia: l’atto è previsto durante la celebrazione della Messa nella Basilica dell'Annunciazione a Nazareth domenica 27 giugno 2021, alle ore 10.00.
“È importante – ha detto Monsignor Pizzaballa a EWTN News - che tutta la Chiesa si unisca alla Chiesa madre di Gerusalemme nella preghiera di intercessione per la pace e la giustizia in Terra Santa. Ogni cristiano in ogni parte del mondo è nato spiritualmente qui, perché la nostra fede è radicata qui, in questa Terra. Per questo motivo, la sofferenza in Terra Santa è dolorosa in tutta la Chiesa. Tutti insieme, dunque, come un unico corpo, dovremmo impegnarci ad elevare la nostra preghiera al Signore, nostro Padre, per tutti i Suoi figli di Terra Santa”.
“Ricordare dove è nata la cristianità; fare tutti gli sforzi per aiutare i cristiani a rimanere nelle loro terre; più fatti meno parole”. Il Patriarca Ignazio Giuseppe III Younan della Chiesa cattolic sira non usa l’arte della mediazione. E nelle sue parole c’è l’urgenza di una situazione, quella mediorientale, che sembra sfuggire di mano, specialmente con i disordini in Libano che mettono a rischio l’unico stato dell’area in cui si è trovata una coesistenza tra le varie religioni.
Per la prima volta, Francesca Di Giovanni prende la parola ad un consesso internazionale nel suo nuovo ruolo di “viceministro degli Esteri” vaticano sul tema del multilaterale. È successo a Vienna, dove Di Giovanni ha parlato a nome dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i rapporti con gli Stati.
“Mentre celebriamo i solenni Vespri di San Nicola di Mira, Patrono di questa Cattedrale, ci rendiamo conto di come risplendano non soltanto le luci delle candele e lo scintillio delle tessere dei mosaici che decorano la volta e le pareti, ma soprattutto la luce della santità, in particolare quella dei testimoni della Chiesa indivisa”. Lo ha detto il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, nell’omelia pronunciata nel corso dei Solenni Vespri di San Nicola di Mira, in occasione delle celebrazioni conclusive del Centenario dell’erezione dell’Eparchia di Lungro degli Italo-Albanesi.
La nomina del nuovo “viceministro” degli Esteri vaticano va a completare una casella cruciale per la diplomazia pontificia. Sono molti i dossier e i temi aperti di cui si dovrà occupare monsignor Miroslaw Wachowski, tra l’altro il secondo polacco in posizione apicale in Segreteria di Stato dopo l’arcivescovo Jan Romeo Pawlowski, che guida la terza sezione della Segreteria di Stato.
Nella Ecclesia in Medio Oriente c’è la ricetta per una vera “primavera” della regione, c’è la condanna della “abilità manipolatrice di certuni” che insieme alla “comprensione insufficiente della religione” sono alla base del fondamentalismo.
La lettera inviata da Papa Francesco al presidente siriano Assad per tramite del Cardinale Peter Turkson ha causato reazioni miste. Da una parte c’è l’apprezzamento per l’apertura di un canale politico-diplomatico, dall’altra c’è la necessità di meglio definire la magmatica situazione siriana, e in particolare quello che sta succedendo ad Idlib. Il Cardinale Parolin, segretario di Stato vaticano, ha chiarito alcuni aspetti della posizione della Santa Sede.
Prima del termine della messa il Papa ha recitato la preghiera dell’ Angelus e ha ricordato la beatificazione di Edvige Carboni, i rifugiati, nella Giornata Mondiale che l’ONU dedica a loro.
“Condividiamo la grande sofferenza che deriva dalla tragica situazione che vivono tanti nostri fratelli e sorelle in Medio Oriente, vittime della violenza e spesso costretti a lasciare le terre dove vivono da sempre”. È questo il filo che lega Papa Francesco al Catholicos-Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente, Mar Gewargis III. Il Pontefice ha ricevuto il Patriarca questa mattina in Vaticano con la Delegazione. Dopo un incontro privato, il Papa ha pronunciato un discorso ufficiale.
Questo incontro ci ha aiutati “a riscoprire la nostra presenza di cristiani in Medio Oriente. Essa sarà tanto più profetica quanto più testimonierà Gesù Principe della pace”. Lo ha detto il Papa al termine del dialogo a porte chiuse con i Patriarchi e i Capi delle Chiese e delle Comunità cristiane del Medio Oriente.
Bari è una “finestra spalancata sul vicino Oriente” e siamo qui “portando nel cuore le nostre Chiese, i popoli e le molte persone che vivono situazioni di grande sofferenza”. Lo ha detto il Papa - giunto sul lungomare di Bari - nel corso dell’incontro con i Capi delle Chiese e delle Comunità cristiane del Medio Oriente sul tema: “Su di te sia pace! Cristiani insieme per il Medio Oriente”.
“Sono molto preoccupato per l’acuirsi delle tensioni in Terra Santa e in Medio Oriente, e per la spirale di violenza che allontana sempre più dalla via della pace, del dialogo e dei negoziati. Esprimo il mio grande dolore per i morti e i feriti e sono vicino con la preghiera e l’affetto a tutti coloro che soffrono”. E’ questo il forte appello per la pace di Papa Francesco lanciato durante l’Udienza Generale.
Due giornate per parlare di archeologia e dialogo tra religioni a Milano grazia alle Custodia di Terra Santa.
Il viaggio in Arabia Saudita del Cardinale Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, è il culmine di una settimana che la diplomazia della Santa Sede ha dedicato per buona parte al Medio Oriente e agli Stati del Golfo. Nel corso della settimana, anche tre interventi alle Nazioni Unite e un dibattito in Canada che tocca, in qualche modo, anche il tema della diplomazia.
Curdi, aleviti yazidi, drusi, maroniti, beduini, copti d’Egitto, sono nomi di popolazioni e gruppi di cui sappiamo spesso molto poco ma che sono lo zoccolo duro della realtà medio orientale.
Vivete sull’esempio di san Marone, guardando “a quella forma di vita che non si accontenta di una fede moderata e discreta, ma avverte il bisogno di andare oltre, di amare con tutto il cuore. Vite povere agli occhi del mondo, ma preziose per Dio e per gli altri. È attingendo a queste sorgenti pure che il vostro ministero sarà acqua buona per gli assetati di oggi”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza stamane la Comunità del Pontificio Collegio Maronita in Roma.
50 minuti di colloquio privato alla presenza di due interpreti. Tanto è durato il faccia a faccia tra Papa Francesco e il presidente della Repubblica di Turchia Erdogan. Quella del leader turco è stata la prima visita di un Capo di Stato di Ankara da 59 anni a questa parte.
Papa Francesco riceverà il Presidente turco Tayyip Erdogan lunedì 5 febbraio. La notizia è stata confermata dalla Sala Stampa della Santa Sede.