Il viaggio in Libano di papa Leone XIV fino al 2 dicembre rappresenta un momento importante di questo inizio di pontificato, perché il Libano
Prima di concludere la Messa per il Giubileo della spiritualità mariana, il Papa ha recitato in Piazza San Pietro la preghiera mariana dell’Angelus.
"Bisogna ripartire dalla testimonianza della sacralità della vita e dalla santità della terra come doni di Dio che nessuno possiede in esclusiva a discapito dell’altro".
“So che per voi sostenere le Chiese Orientali non è anzitutto un lavoro, ma una missione esercitata in nome del Vangelo che, come indica la parola stessa, è annuncio di gioia. Sì, aiutare, con tutte le fatiche che comporta, è un annuncio di gioia, che rallegra anzitutto il cuore di Dio, il quale non si lascia mai vincere in generosità. Grazie perché, insieme ai vostri benefattori, seminate speranza nelle terre dell’Oriente cristiano, mai come ora sconvolte dalle guerre, prosciugate dagli interessi, avvolte da una cappa di odio che rende l’aria irrespirabile e tossica. Voi siete la bombola di ossigeno delle Chiese Orientali, sfinite dai conflitti.” Con queste parole il Pontefice accoglie il Cardinale Gugerotti, gli altri Superiori del Dicastero, gli Officiali e i membri delle Agenzie della ROACO, Riunione delle Opere per l’Aiuto alle Chiese Orientali.
Ci sono tanti uomini e soprattutto donne che in Medio Oriente stanno cercando di fare la differenza difendendo i diritti umani, in nome della democrazia a cui aspirano.
Papa Leone XIV in due recenti appelli per la pace in Medio Oriente e non solo ha detto due cose importanti.
Stamane Papa Leone XIV ha ricevuto il Presidente del Libano Joseph Aoun, che al termine dell’udienza con il Pontefice ha incontrato il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, e Monsignor Mirosław Wachowski, Sotto-Segretario per i Rapporti con gli Stati.
Non solo l’inaugurazione della nuova chiesa del Battesimo di Gesù, non solo l’incontro con il re Abdullah e con il ministro degli Esteri di Giordania. Prima di partire da Amman, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha concluso la visita incontrando i rappresentanti pontifici dell’area mediorientale, per discutere delle grandi sfide della zona, e chiedere la “pace in Medioriente”. Una aspettativa di pace che il Cardinale ha anche delineato con il presidente del Libano Joseph Aoun, eletto la scorsa settimana, con il quale c’è stata una telefonata prima del ritorno a Roma.
Penso a voi e prego per voi. Desidero raggiungervi in questo giorno triste”, così inizia la Lettera di Papa Francesco ai cattolici del Medio Oriente diffusa oggi dalla Sala Stampa della Santa Sede.
“Il fronte nord è sempre stato caldo, ma in questa forma si ritorna indietro fino al 2006, quando c’era stato l’ingresso dell’esercito israeliano in Libano. È molto difficile capire quali siano le intenzioni reali degli uni e degli altri: ci sono scambi di accuse, molti annunci. Ma è un dato di fatto che vi sia, da parte di entrambi e in maniera diversa, l’intenzione di arrivare a dare una sorta di lezione all’altro, in modo da calmare le popolazioni”. Sono le parole, amare, pronunciate ieri dal Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, intervenuto alla tavola rotonda “La pace è possibile? La crisi del Medio Oriente”, organizzata nell’ambito della festa di San Pio da Pietrelcina presso il Santuario romano di San Salvatore in Lauro.
"Questa mattina il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, ha avuto una conversazione telefonica con S.E. Masoud Pezeshkian, Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran". A dare la notizia è Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
“Se ciascuno dona agli altri ciò che ha, con l’aiuto di Dio, anche con poco tutti possono avere qualcosa”. Lo ha ricordato il Papa, stamane, commentando il Vangelo durante l’Angelus domenicale.
Dieci bilaterali, con sette presidenti, due capi di governo e il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, sono stati tenuti da Papa Francesco nell’ambito del suo passaggio al G7 il 15 giugno, dove ha parlato del tema dell’intelligenza artificiale. Mancava il bilaterale con il Sudafrica, che sarebbe avvenuto tra l’altro in Vaticano, perché il presidente aveva chiesto udienza e poi aveva annullato tutto il viaggio per i moti che avevano luogo nella sua nazione.
Sabato scorso a Verona, ad ascoltare il Papa all’Arena vi era anche il Cardinale Mario Zenari, Nunzio Apostolico in Siria. Al porporato, nativo della provincia di Verona, Aci Stampa ha chiesto un commento al discorso pronunciato dal Pontefice.
Dal 5 al 7 novembre scorso si è svolto a Belgrado l’incontro del Comitato congiunto CCEE-CEC.
Israeliani e palestinesi sono “due popoli che devono vivere insieme. Con quella soluzione saggia dei due popoli e due Stati. Gli accordi di Oslo: due Stati ben limitati e Gerusalemme con uno status speciale”. Lo ha ribadito solo pochi giorni fa Papa Francesco nell’intervista concessa al TG1 confermando di fatto la linea vaticana sulla Terra Santa dai tempi della fondazione dello Stato di Israele nel 1948, regnava allora Papa Pio XII.
Commentando il Vangelo odierno, Papa Francesco durante l’Angelus ha invitato i fedeli a soffermarsi sulla “distanza tra il dire e il fare e il primato dell’esteriore sull’interiore”.
Il Cardinale Matteo Maria Zuppi, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è intervenuto stamane a Genova in occasione dell'Assemblea annuale dell'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani
La situazione che sta coinvolgendo, in queste ore, il Medio Oriente sta mobilitando non solo le diplomazie ma anche il mondo ecclesiale.
Il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha invitato a nome di tutti gli Ordinari di Terra Santa ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione.