In queste ore si è verificato un attentato alla Cattedrale della capitale del Nicaragua, Managua. Un uomo ha lanciato una bomba molotov dentro la Chiesa, provocando un incendio che ha danneggiando l'antico crocifisso. Il cardinale Leopoldo José Brenes, arcivescovo di Managua, lo ha definito "un atto terroristico”.
La Chiesa in Nicaragua è sempre stata vicina alla popolazione, lì dove l’impegno evangelico è anche un impegno per la promozione umana. Ed è per questo che il vescovo Silvio José Baez, ausiliare di Managua, non ha mai avuto paura di dire quello che c’era da dire. Minacciato di morte, richiamato a Roma da Papa Francesco, ha portato avanti il suo lavoro pastorale. Da Miami, dove si trova con la sua famiglia in esilio e dove è rimasto bloccato per l’emergenza coronavirus, ha lanciato una denuncia fortissima contro il governo nicaraguense: invece di prendere misure preventive, sta promuovendo attività con moltitudini di persone che lo favoriscono.
Gruppi paramilitari legati al governo ieri hanno fatto irruzione e occupato la Cattedrale di Managua, capitale del Nicaragua. Ne ha dato notizia una nota dell'Arcidiocesi.
C’è sempre preoccupazione per la situazione in Nicaragua, il nunzio in Ucraina in una intervista spiega la situazione del Paese, gli esuli cubani guardano alla Santa Sede come un possibile mediatore: la settimana dopo l’Urbi et Orbi di Pasqua, proseguono le attività della Santa Sede su vari fronti.
La Chiesa Cattolica del Nicaragua non è stata ufficialmente invitata al tavolo per il dialogo nazionale. Lo denunciano i Vescovi del Nicaragua, riuniti ieri per fare il punto sulla situazione politica nel Paese.
In una situazione di calma diplomatica, una foto di Papa Francesco che benedice dei bambini in un incontro privato l’8 agosto prima dell’Udienza generale. si è prestata ad una strumentalizzazione da parte del fronte algerino sulla questione del Sahara. Tanto che la nunziatura della Santa Sede in Marocco ha dovuto chiarire con un comunicato.
"In momenti difficili come quello attualmente vissuto dal Nicaragua, la gente vede nella Chiesa un sostegno, un volto amico. È quindi fondamentale sostenerla e soprattutto coloro che nella Chiesa sono più vicini alla gente: i parroci ed i sacerdoti in genere". Così il Cardinale Mauro Piacenza, presidente internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre, sottolinea l’importanza della campagna di intenzioni di Sante Messe per il Nicaragua lanciata dalla sezione italiana della Fondazione pontificia.
Il Presidente del CCEE, il Cardinale Angelo Bagnasco, sta seguendo con profonda preoccupazione le numerose violenze in Nicaragua.
«Esercitate pressione sul governo, affinché abbia rispetto per i vescovi, per i sacerdoti e per la popolazione». È l’appello lanciato attraverso Aiuto alla Chiesa che Soffre dal cardinal Leopoldo José Brenes Solorzano, arcivescovo di Managua in Nicaragua.
Rimane sempre altissima la tensione in Nicaragua dove - ormai da mesi - si fronteggiano le forze fedeli al governo del Presidente Ortega e i gruppi dell'opposizione. Solo pochi giorni fa l'aggressione subita dall'Arcivescovo di Managua, il Cardinale Leopoldo José Brenes Solorzano, dal suo Vescovo ausialiare e dal Nunzio Apostolico in Nicaragua.
Nicaragua, le violenze dei militari anche contro la Chiesa. Lo scorso 9 luglio, il Cardinale Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, il vescovo José Silvio Baez, suo ausiliare, e l’arcivescovo Waldermar Stanislaw Sommertag, nunzio apostolico, sono stati aggrediti nella chiesa di San Sebastiano a Diriamba.
E’ morto ieri a Managua il Cardinale nicaraguense Miguel Obando Bravo: aveva 92 anni.
Papa Francesco ha ricevuto oggi in udienza i Vescovi della Conferenza Episcopale del Nicaragua in visita ad Limina Apostolorum.