Domani un concerto del Coro sinodale di Mosca e il Coro della Cappella Sistina sarà un ulteriore segno del legame spirituale tra il Roma e Mosca.
Festa in Piazza San Pietro per la terza domenica di Avvento animata dagli Oratori Romani che come tradizione hanno celebra lo messa in Basilica e hanno portato i bambinelli dei presepi ad essere benedetti dal Papa.
Un lungo discorso a braccio la cui trascrizione ufficiale è arrivata in serata dopo la revisione del Papa stesso. Francesco l’ha rivolto ai seminaristi di Molfetta ricevuti questa mattina. A loro ha consegnato il ““discorso “freddo” preparato” e poi ha iniziato dai ricordi di una suora, Bernedatta, che dalla Puglia è arrivata in Argentina a lavorava con i seminaristi. Con “due “schiaffi spirituali”, dice il Papa, sistemava le cose.
“E’ un lavoro a volte molto faticoso, ma compiuto nella consapevolezza di fare qualcosa per gli altri, coltivando con passione la terra per garantirne i frutti, seguendo i cicli delle stagioni e affrontando i disagi dovuti ai cambiamenti climatici, purtroppo aggravati dalla negligenza umana”. Papa Francesco parla del lavoro agricolo e dell’impegno quotidiano che ogni giorno compiono contadini e agricoltori. E lo fa in Udienza ai partecipanti alla Riunione dell’Associazione Rurale Cattolica Internazionale a conclusione dei lavori, auspicando che si continui a lavorare con il Creato con tenerezza.
“Al Signore, alla Chiesa, al Regno”. Papa Francesco ribadisce la triplice appartenenza di un presbitero e lo fa durante l’udienza alla Comunità del Pontificio Seminario Regionale Pugliese “Pio XI”. Ai seminaristi, oltre 300, incontrati nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Papa chiede di tenersi lontano dal narcisismo, che impedisce di “sentirsi parte di un tutto”.
Le mani del Popolo di Milano tese verso il Papa. É il senso del logo che la Diocesi di Milano ha presentato per la visita di Francesco il prossimo marzo. Dopo essere stata annunciata, rimandata e finalmente riconfermata la vista prevede una grande messa il 25 marzo nel parco di Monza.
Lo Spirito Santo e il carisma del discernimento. E’ il tema su cui si è soffermato padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, per la seconda predica di Avvento, stamani nella Cappella Redemptoris Mater in Vaticano, alla presenza di Papa Francesco e della Curia romana.
Quest’anno Papa Francesco abbraccia lo spirito di Assisi anche per il tempo di Natale. Il Pontefice ha scelto, per gli auguri natalizi, l’immagine della Natività affrescata da Giotto nel transetto destro della Basilica inferiore di San Francesco d’Assisi.
Non solo la corona di fiori. Papa Francesco depone idealmente ai piedi della statua della Vergine Immacolata a Piazza di Spagna tutti gli emarginati della società. Lo fa con una preghiera composta appositamente per l’occasione da lui, in cui porta metaforicamente con sé bambini (specialmente quelli soli), le famiglie in difficoltà, i lavoratori, le vittime del lavoro schiavo .
“Custodire e far crescere le vocazioni, perché portino frutti maturi. Esse sono un “diamante grezzo”, da lavorare con cura, rispetto della coscienza delle persone e pazienza, perché brillino in mezzo al popolo di Dio”.
Nell' Udienza generale di Papa Francesco c’è un nuovo ciclo di catechesi ed è sul tema della “speranza cristiana”. Papa Francesco durante l’Udienza del 7 dicembre in Aula Paolo VI ne sottolinea l’importanza: “La speranza non delude. Ne abbiamo tanto bisogno, in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli. Ci vuole la speranza”.
Escludere la religione dalla vita pubblica “è un’impostazione antiquata. Questa è l’eredità che ci ha lasciato l’Illuminismo in cui ogni fenomeno religioso è una subcultura. È la differenza tra il laicismo e laicità. In generale, uno Stato laico è una cosa buona; è migliore di uno Stato confessionale, perché gli Stati confessionali finiscono male. Però una cosa è la laicità e un’altra è il laicismo. Il laicismo chiude le porte alla trascendenza, alla duplice trascendenza: sia la trascendenza verso gli altri e soprattutto la trascendenza verso Dio; o verso ciò che sta al di là. E l’apertura alla trascendenza fa parte dell’essenza umana. Fa parte dell’uomo. Non sto parlando di religione, sto parlando di apertura alla trascendenza. Quindi, una cultura o un sistema politico che non rispetti l’apertura alla trascendenza della persona umana, taglia la persona umana”. Così Papa Francesco in una intervista rilasciata al settimanale belga Tertio.
“E’ necessario che gli edifici sacri, a cominciare dalle nuove chiese parrocchiali, soprattutto quelle collocate in contesti periferici e degradati, si propongano, pur nella loro semplicità ed essenzialità, come oasi di bellezza, di pace e di accoglienza”. E’ l’auspicio di Papa Francesco contenuto nel messaggio letto dal cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, durante la consegna del premio delle Pontificie Accademie, conferito dal Pontefice a giovani studiosi, artisti o istituzioni distintisi nella promozione dell’umanesimo cristiano.
Giuda è il prototipo della pecora smarrita. Lo ha detto il Papa nell'omelia della Messa mattutina di oggi a Santa Marta. Giuda - spiega Francesco secondo quanto diffuso dalla Radio Vaticana - scappa "perché c’è quel buio nel cuore che li distacca dal gregge. E’ quella doppia vita, quella doppia vita di tanti cristiani, anche preti, vescovi… E Giuda era vescovo, era uno dei primi vescovi. Noi dobbiamo capire le pecore smarrite. Anche noi abbiamo sempre qualcosa delle pecore smarrite".
Il cuore ha sete di perdono. E’ il titolo di un’antologia di racconti scritti dai carcerati. Un dono della Società di San Vincenzo De Paoli che ha molto colpito, e commosso, Papa Francesco.
Lasciamoci trasformare da Gesù. E dire i peccati con “nome” e “cognome”. E’ l’invito di Papa Francesco nella Messa Mattutina in casa Santa Marta. Solo dando un “nome e cognome” ai nostri peccati, spiega il Pontefice, potremo permettere a Dio di farci donne e uomini nuovi.
L'invito del Battista alla conversione è il tema centrale della meditazione che il Papa ha offerto ai fedeli in occasione dell'Angelus della II Domenica di Avvento.
“Desidero unirmi spiritualmente al carissimo fratello Bartolomeo nella venerazione” di San Nicola “le cui reliquie sono custodite a Bari da quasi mille anni, affidando alla intercessione di questo Pastore tanto amato in Oriente e in Occidente la nostra preghiera per il desiderato raggiungimento della piena unità dei cristiani”. Lo scrive il Papa in un telegramma all’Arcivescovo di Bari Francesco Cacucci, in occasione del conferimento - domani - del premio “San Nicola” al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, da parte della Facoltà Teologica Pugliese.
Sono necessari ed urgenti “più inclusivi e giusti modelli economici”. Lo ha ribadito stamane Papa Francesco ricevendo in udienza gli imprenditori partecipanti al Fortune-Time Global Forum sul tema: “La sfida del 21° secolo: creare un nuovo patto sociale”.
“Lo Spirito Santo non è un parente povero nella Trinità, non è un semplice modo di agire di Dio, una energia o un fluido che pervade l’universo come pensavano gli stoici; è una relazione sussistente, dunque una persona. E non tanto la “terza persona singolare” quanto piuttosto “la prima persona plurale”: il “noi” del Padre e del Figlio”. E’ il pensiero che Padre Raniero Cantalamessa rimarca lungo tutto il filo della sua prima predica di Avvento.