Il bilancio è pesante: 41 persone, tra cui 17 tra i 10 e I 16 anni; 105 feriti, alcuni gravissimi. L’attentato avvenuto nel villaggio iracheno di Asriya, vicino la città di Iskandariah, a 50 chilometri di Baghdad, non ha raccolto attenzione internazionale. Ma ha raccolto quella della Santa Sede, da sempre attenta a quello che succeed in Iraq, dove il vescovo Cavina si recherà in missione con un contributo del Papa di 100 mila euro. E puntuale, mentre ancora Papa Francesco sta celebrando la Messa di Pasqua, arriva il cordoglio del Pontefice in un telegramma firmato dal Segretario di Stato, il Cardinal Pietro Parolin.
Nonostante il dubbio circa il racconto delle donne, Pietro si alza e corre al sepolcro: “non rimase seduto a pensare, non restò chiuso in casa come gli altri. Non si lasciò intrappolare dall’atmosfera cupa di quei giorni, né travolgere dai suoi dubbi; non si fece assorbire dai rimorsi, dalla paura e dalle chiacchiere continue che non portano a nulla. Cercò Gesù, non se stesso. Preferì la via dell’incontro e della fiducia e, così com’era, si alzò e corse verso il sepolcro, da dove poi ritornò pieno di stupore”. Lo ha detto il Papa nella omelia pronunciata durante la solenne veglia pasquale presieduta nella Basilica di San Pietro.
Mentre Papa Francesco presiedeva la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, l'Elemosiniere di Sua Santità l'Arcivescovo Konrad Krajewski si è recato per le vie di Roma in unione spirituale con la Via Crucis celebrata dal Papa.
In uno tra gli scenari più suggestivi ed unici che solo Roma può offrire, Papa Francesco ha presieduto la Via Crucis del Venerdì Santo, la quarta del suo Pontificato.
La Croce è “simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, strumento di morte e via di risurrezione, segno dell’obbedienza ed emblema del tradimento, patibolo della persecuzione e vessillo della vittoria”. Lo ha detto il Papa recitando la preghiera conclusiva della Via Crucis del Venerdì Santo presieduta al Colosseo.
L’unico giorno in cui la Chiesa non celebra la liturgia eucaristica è il giorno della morte di Gesù. Ma si adora la croce, e l’amore che ha portato su quella croce Dio stesso per noi.
Quattordici stazioni, quattordici meditazioni. Ogni momento della Via Crucis che questa sera - come ogni anno - sarà presieduta dal Papa al Colosseo sarà scandito dai riferimenti al presente contenuti nelle riflessioni affidate al Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve.
Sono più di mille sul piazzale davanti al casermone grigio. Rifugiati, volontari, operatori, tutti insieme per la messa in Coena Domini che apre il Triduo Pasquale. E a celebrare la messa è il Papa. Un “gesto di misericordia” e una abitudine per il Papa che ogni Giovedì Santo andava in un luogo di emarginazione a Buenos Aires. Con il Papa il sostituto alla Segreteria di Stato Becciu, e Fisichella, presidente del pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione e segretari del Papa.
“Come sacerdoti, noi ci identifichiamo con quel popolo scartato, che il Signore salva, e ci ricordiamo che ci sono moltitudini innumerevoli di persone povere, ignoranti, prigioniere, che si trovano in quella situazione perché altri li opprimono. Ma ricordiamo anche che ognuno di noi sa in quale misura tante volte siamo ciechi, privi della bella luce della fede, non perché non abbiamo a portata di mano il Vangelo, ma per un eccesso di teologie complicate. Sentiamo che la nostra anima se ne va assetata di spiritualità, ma non per mancanza di Acqua Viva – che beviamo solo a sorsi –, ma per un eccesso di spiritualità “frizzanti”, di spiritualità “light””.
"Papa Francesco ha manifestato l’intenzione di aprire alla consultazione gli archivi vaticani relativi al tempo della dittatura in Argentina (1976-1983)".
La Cooperativa sociale Auxilium con entusiasmo, emozione e gratitudine, si prepara ad accogliere Papa Francesco. Giovedì 24 marzo alle ore 17, il Pontefice celebrerà la messa in “Coena Domini” con gli 892 migranti, ospiti del Centro Accoglienza per Richiedenti Asilo di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, e con i 114 operatori dell’Auxilium che lavorano in questa struttura.
Ha il "cuore addolorato" per gli attentati a Bruxelles" e chiede la conversione per coloro che sono "accecati dal fondamentalismo crudele". Il riferimento del Papa ai fatti di Bruxelles arriva al termine dei saluti, prima di rivolgersi ai pellegrini italiani. "Ci sia un’unanime condanna - è l'appello del Papa - di questi crudeli abomini che stanno causando solo morte terrore e orrore. A tutti chiedo di perseverare nella preghiera e nel chiedere al Signore, in questa Settimana Santa, di confortare i cuori afflitti e di convertire il cuore di queste persone accecate dal fondamentalismo crudele".
La Diocesi di Torino si prepara al pellegrinaggio giubilare a Roma replicando così alla visita che nel giugno scorso Papa Francesco ha compiuto in occasione dell'Ostensione della Sindone e del bicentenario di San Giovanni Bosco.
Quest’anno sono i rifugiati a ricevere il Papa per il Giovedì Santo per la messa in Coena Domini e la lavanda dei piedi. Il Papa si recherà al CARA il centro accoglienza rifugiati e richiedenti asilo più difficili del centro italia a pochi chilometri da Roma sulla via Flamiania.
Un piccolo cambio di protocollo, nessun cambio dottrinale. La visita del presidente argentino Mauricio Macrì lo scorso 27 febbraio ha segnato il debutto del cambio di protocollo che Papa Francesco ha chiesto per le visite dei capi di Stato. Macrì era infatti accompagnato da Juliana Awada, la sua terza moglie, che compariva anche nella foto ufficiale. Prima del cambio di protocollo questo non sarebbe stato possibile.
Un viaggio nei paesi balcanici che in questi meso stanno affrontando l’arrivo di migranti dal Medio Oriente, un viaggio nei paesi a maggioranza ortodossa dove l’ateismo comunista ha cancellato la dignità dell’uomo e dove, più di 20 anni dopo ancora i cattolici pagano le conseguenze di quel periodo.
Per la prima volta da quando è stato eletto nel marzo 2013, Papa Francesco si è incontrato con la Famiglia Granducale del Lussemburgo.
La tragedia di Tarragona, in Spagna, che ha provocato la morte di 13 studentesse - tra le quali ben sette italiane - ha "fortemente addolorato" Papa Francesco.
Papa Francesco ha espresso il proprio cordoglio per l’attentato terroristico di ieri ad Istanbul, in Turchia.
Al termine della Messa della Domenica delle Palme il Papa ha recitato la preghiera mariana dell’Angelus sul sagrato della Basilica Vaticana.