La consegna del tomos (documento) che certifica la nascita della Chiesa nazionale Ortodossa Ucraina è stata preceduta da una massiccia riorganizzazione del Patriarcato di Mosca, una lettera inviata dal Patriarca di Mosca Kirill al Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, e varie notizie sul posizionamento delle varie Chiese ortodosse sulla vicenda.
Il primo primate della Chiesa ortodossa ucraina è Epifaniy Sehiy Dumenko, ed è stato eletto il 15 dicembre al termine del Sinodo che ha sancito la nascita della Chiesa nazionale ucraina. Ma questa decisione non mancherà di conseguenze, sia all’interno della galassia delle Chiese ortodosse che nei rapporti tra Chiesa Cattolica e mondo ortodosso.
L’impegno a ripristinare l’unità tra i cristiani è “una risposta alla volontà del Signore”, che è ancora più importante in “un mondo ferito dai conflitti”. Papa Francesco scrive al Patriarca Bartolomeo, come da tradizione nel giorno di Sant’Andrea.
Un incontro speciale di due patriarchi, quello di Venezia Francesco Moraglia e quello Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo in visita nella città.
La notizia che il Patriarcato di Mosca lasciava la commissione congiunta cattolico – ortodossa per via della presenza nel tavolo dei rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli non ha fermato il processo verso una Chiesa Ortodossa Ucraina. Lo scorso 3 novembre, infatti, il presidente ucraino Petro Poroshenko e il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I hanno firmato ad Istanbul un accordo sulla “cooperazione e l’interazione tra l’Ucraina e il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli”.
Non si sa ancora se la decisione del Patriarca Ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli di concedere lo status di autocefalia alla Chiesa Ortodossa Ucraina porti davvero ad uno scisma all’interno del già frammentato mondo ortodosso, o se magari una richiesta di intervento a Papa Francesco (che se ne tiene fuori) potrebbe certificare con i fatti il primato della Chiesa di Roma sulle Chiese sorelle. Ma di certo l’annuncio che questa autocefalia ci sarà susciterà reazioni dure, per quella che il Patriarcato di Mosca considera una invasione.
C’era molta attesa per l’incontro tra il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo e il Patriarca di Mosca Kirill. Perché nell’incontro, che si è tenuto al Fanar di Istanbul il 31 agosto, si sarebbe anche discusso della possibile “autocefalia” concessa a due Chiese ortodosse in Ucraina che nono sotto il patriarcato di Mosca. Una questione tutta ortodossa, ma che poteva avere anche delle conseguenze nel dialogo ecumenico.
Si parlerà probabilmente anche della concessione di una autocefalia nazionale ucraina nell’incontro che il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I e quello di Mosca Kirill avranno ad Istanbul, nella sede del Patriarcato Ecumenico, il prossimo 31 agosto. Il tema non riguarda direttamente la Chiesa cattolica, che non prende posizione, ma osserva semplicemente gli sviluppi del dibattito. Eppure, in qualche modo, va a toccare anche la Chiesa cattolica, anche perché sia Bartolomeo che Kirill hanno cercato sponde con Roma.
La Grecia, e in particolare la regione di Atene, è devastata da una serie di incendi che finora hanno mietuto decine di morti. Al popolo greco si è rivolto il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I.
“La crisi ecologica che ora colpisce l’intera umanità è, in ultimo, radicata nel cuore umano, che aspira a controllare e a sfruttare le risorse limitate del nostro pianeta, mentre ignora i membri vulnerabili della famiglia umana”.
Con un messaggio inviato al Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, Papa Francesco rinnova il suo impegno per il dialogo ecumenico, incoraggia quello teologico e loda gli sforzi comuni per il cammino verso l’unità. Il messaggio del Pontefice è stato consegnato personalmente a Bartolomeo dal Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I è in visita a Bologna, da poco orfana del Cardinale Arcivescovo emerito Carlo Caffarra. In città Bartolomeo ha tenuto ieri una lectio magistralis presso la sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna
Una veduta panoramica e un dono sublime, il Papa e il Patriarca raccontano così la Creazione e il Creato nel loro primo messaggio comune pubblicato oggi nella Giornata del Creato. “La dignità e la prosperità umane- scrivono- sono profondamente connesse alla cura nei riguardi dell’intera creazione”.
Papa Francesco rivolge al Patriarca Bartolomeo, con un messaggio scritto di proprio pugno, un augurio particolare: la Chiesa d’Oriente ha festeggiato, lo scorso 11 giugno, il santo apostolo di cui il patriarca ecumenico di Costantinopoli porta il nome.
Una anno di celebrazioni e convegni che culminerà con il 12 ottobre con la messa celebrata da Papa Francesco nella basilica di Santa Maria Maggiore. Il Pontificio Istituto Orientale celebra i cento anni anche con un Convegno su “Identità di una missione futura, tra passato e presente” .
Domenica 5 marzo a Istanbul, il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del CCEE (Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa) ha incontrato presso la sede Patriarcale del Phanar, il Patriarca Ecumenico Bartolomeo. Ne da notizia un comunicato ufficiale del CCEE.
Lascia la Puglia ricordando l’arma comune di tutti i cristiani, il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. “Un’arma forte, un’arma di pace, un’arma invincibile, che è la preghiera”. Un’arma con cui combattere le ingiustizie del mondo, dalla mercificazione degli esseri umani al depauperamento delle risorse naturali. Un’arma comune, per un grido comune: quello che ha lanciato con Papa Francesco all’Isola di Lesbo “verso tutti i potenti della terra, verso coloro che hanno in mano le sorti dell’umanità”.
Cosa significa studiare la Teologia? Risponde il Patriarca Bartolomeo. “non significa apprendere solamente le nozioni offerte dalle varie materie”. Perché “teologo è colui che prega, è colui che parla delle cose di Dio, non come un osservatore esterno, ma come un vero imitatore, immerso nella conoscenza di Dio”.
L'Arcidiocesi di Bari ha ceduto ieri alla Chiesa Ortodossa la Chiesa del Sacro Cuore per gli usi liturgici della nostra locale comunità greco-ortodossa. Un gesto ecumenico che arriva durante la visita del Patriarca Bartolomeo I a Bari, in occasione della festa di San Nicola che il Patriarca ha definito "Santo ecumenico, che unisce tutti in un abbraccio davanti all’Altare di Dio".
Il ruolo della religione, sempre più necessario. La critica ai nazionalismi, strumenti per dividere, più che per unire. Il plauso alla Puglia, un luogo dove Oriente e Occidente si incontrano. Ricevendo il Premio San Nicola a Bari, nell’ultima tappa dei suoi sei giorni in Puglia, il Patriarca Ecumenico Bartolomeo di Costantinopoli fa della Puglia un archetipo del mondo. E’ un luogo di incontro, dice, e come tale deve tornare ad essere terra di dialogo. E l’Europa, aggiunge, deve imparare a guardare ad Est.