“Invito tutta l'Italia a ricordare questo anniversario celebrando la tenacia, il coraggio e la forza che le comunità delle regioni colpite dal sisma 2016 dimostrano da ben cinque anni. Trasformando sempre più il dolore in motore di vita, mi auguro che il 30 ottobre sia la festa di un popolo che guarda avanti, fiero e consapevole di essere un valore assoluto per queste terre”. Così inizia il messaggio della Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis, a cinque anni dal forte terremoto del 30 ottobre 2016.
La tradizione narra che Santa Rita prima di spirare chiese di portargli i due frutti che erano presenti nel piccolo terreno di sua proprietà a Roccaporena. Questi erano due fichi ed una rosa. La cosa che colpi tutti è che in quel mese il paese viveva una intensa nevicata e questi apparvero sotto la neve.
Domani il mondo intero festeggia Santa Rita, la santa dei casi impossibili. E' tanta l'attenzione su Cascia, il piccolo paesino in Umbria che ospita il santuario dedicato a Rita. Tra le opere della Santa che ricordiamo in questi giorni di festa a lei dedicati, c'è l'Alveare di Santa Rita. Da oltre 80 anni il Monastero Santa Rita da Cascia da un nido a chi non ce l’ha. ACI stampa ha parlato di questo "Alveare" speciale ( le api ricorrono spesso nella storia di Santa Rita ) e della figura di Rita oggi con la Madre Priora Suor Maria Rosa Bernardinis.
I Quindici Giovedì di santa Rita sono nati con lo scopo di commemorare i quindici anni nei quali la Santa portò sulla fronte la dolorosa ferita arrecatale dalla spina, dono singolare del Crocifisso. La devozione, in particolare, consiste nel celebrare i quindici giovedì che precedono la festa della santa, la quale ricorre il 22 maggio, con particolari pratiche di pietà, come la meditazione di un tratto della sua vita o di qualche sua virtù e l’accostarsi ai sacramenti della Confessione e della Comunione.
“Bisogna educare al rispetto, all'amore e non all'odio, partendo dai giovani”. Così la Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia, Suor Maria Rosa Bernardinis, scrive nel suo messaggio per per la Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre oggi 25 novembre.
Sono passati quattro anni dal terribile 30 ottobre 2016, la data del terremoto che ha colpito il Centro Italia per la seconda volta in poco tempo e soprattutto l’Umbria.
“Vogliamo portare la consolazione, la vicinanza e soprattutto la speranza di Santa Rita nelle case di ogni devoto in Libano, raggiungendo anche chi non può muoversi e sta vivendo delle difficoltà”. Così P. Luciano De Michieli, neo rettore della Basilica di Santa Rita, descrive l’iniziativa "In preghiera con Santa Rita per il Libano", che lui stesso ha ideato.
Sarà una festa di santa Rita tra presenza e virtualità, quella che la Famiglia Agostiniana di Cascia e milioni di devoti in Italia e nel mondo, impossibilitati dalla pandemia del Coronavirus ad essere presenti, vivranno venerdì 22 maggio, come ha sottolineato la priora del monastero di santa Rita da Cascia, suor Suor Maria Rosa Bernardinis:
Santa Rita è una delle sante più amate e venerate in Italia. Nel santuario a lei dedicato, la Beata Madre Teresa Fasce, già nel 1926, durante la costruzione del “nuovo tempio”, voleva che fosse sempre festa. Questo santuario è la Basilica di Santa Rita a Cascia.
Come ogni anno è grande festa a Cascia per le celebrazioni dedicate a Santa Rita.
Il prossimo 22 maggio la Chiesa festeggia Santa Rita da Cascia, la santa dei miracoli impossibili. Anche nella piccola chiesetta a Trastevere, San Benedetto in Piscinula, gli Araldi del Vangelo rendono omaggio ad una delle Sante più amate in Italia. ACI Stampa ne ha parlato con Padre Carlos Werner, Presidente della sezione italiana degli Araldi del Vangelo.
Nel 1381 a Roccaporena nasce Rita, che desiderava consacrarsi a Dio, ma i genitori, avanti nell'età, prima di morire, vollero vedere sistemata quell'unica loro figlia. Rita mite e obbediente, non volle contrariare i suoi genitori, e, giovanissima, andò in sposa a Paolo Mancini. L'indole rissosa di Paolo non impedì a Rita, con ardente e tenero amore di sposa, di aiutarlo a cambiare il suo spigoloso carattere.
Sono iniziati i preparativi che conducono alla Festa di Santa Rita da Cascia, la Santa dei casi impossibili, tanto amata e venerata dagli italiani. Si festeggia il 21 e il 22 maggio nella città di Cascia, terra natale della Santa, che ne custodisce il corpo intatto.
Vi aspettiamo a Cascia, al Santuario di Santa Rita. Così è scritto nel sito ufficiale dedicato alla Festa della Santa dei Miracoli Impossibili, Santa Rita, il prossimo 22 maggio. Dopo i lavori di ricostruzione e di rinascita post-terremoto, si entra nel vivo dei preparativi per la Festa di Santa Rita 2017, che avranno luogo a Cascia (Perugia), presso il Santuario che custodisce il suo corpo incorrotto.
Padre Bernardino Pinciaroli è il Rettore della Basilica di Santa Rita a Cascia. Giorni duri e difficili quelli dopo le scosse di terremoto che ha colpito il Centro Italia lo scorso ottobre. Per gli abitanti e per chi custodisce il luogo che raccoglie le spoglie della Santa dei casi impossibili, Santa Rita. Domenica 4 dicembre il Santuario di Cascia ha riaperto le porte ai fedeli della Santa, ma Padre Bernardino ricorda, in un’intervista ad ACI Stampa, quegli attimi di paura, ma sempre di fede.
Nel 1381 a Roccaporena nasce Rita, che desiderava consacrarsi a Dio, ma i genitori, avanti nell'età, prima di morire, vollero vedere sistemata quell'unica loro figlia. Rita mite e obbediente, non volle contrariare i suoi genitori, e, giovanissima, andò in sposa a Paolo Mancini. L'indole rissosa di Paolo non impedì a Rita, con ardente e tenero amore di sposa, di aiutarlo a cambiare il suo spigoloso carattere.