"Si apprende con soddisfazione che oggi, in occasione della presa di possesso dell’ufficio diVescovo Ausiliare di Zhangjiakou da parte di S.E. Mons. Giuseppe Ma Yan’en, il suo ministeroepiscopale viene riconosciuto anche agli effetti dell’ordinamento civile". Queste le parole di Matteo Bruni, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, diffuse in una dichiarazione ufficiale in bollettino.
“Si apprende con soddisfazione che oggi, in occasione della presa di possesso dell’Ufficio di Vescovo Ausiliare di Fuzhou da parte di Monsignor Giuseppe Lin Yuntuan, il suo Ministero episcopale viene riconosciuto anche agli effetti dell’ordinamento civile. Tale evento costituisce un ulteriore frutto del dialogo tra la Santa Sede e le Autorità cinesi ed è un passo rilevante nel cammino comunionale della Diocesi”.
“Il Concilio di Shanghai è il primo Sinodo del genere che si tiene in quelle che allora erano chiamate terre o Paesi di missione.
"La Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, visti i consensi raggiunti per una proficua applicazione dell’Accordo Provvisorio sulla nomina dei Vescovi, dopo opportune consultazioni e valutazioni, hanno concordato di prorogarne la validità per un ulteriore quadriennio, a decorrere dalla data odierna".Questa la comunicazione ufficiale da parte della Santa Sede che vede rinnovato l’accordo sino-vaticano per la nomina dei vescovi.
Resta in vigore e segreto l’accordo tra Cina e Santa Sede per la nomina dei vescovi. L’accordo, che scadeva i due anni di proroga ad experimentum oggi, è stato rinnovato senza modifiche dalle due parti, e continuerà ancora ad experimentum per un altro biennio. Per la prima volta, però, l’annuncio del rinnovo dell’accordo è accompagnato da una intervista del Cardinale Parolin, e segnala anche l’intenzione di portare avanti “un ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali”.
Mentre la Cina continua le pressioni su Taiwan e Hong Kong, restano sguarnite per un periodo la nunziatura di Cina, che ha sede a Taiwan, e la missione di studio sulla Cina dell’ambasciata delle Filippine presso la Santa Sede, che ha sede a Hong Kong. Una mossa che ha fatto pensare ad alcuni attivisti che la Santa Sede vorrebbe fare il passo successivo, e stabilire relazioni diplomatiche con Pechino. In realtà, non è la prima volta che le due missioni restano sguarnite. Ma non ci sono segnali che, al momento, la Santa Sede voglia rompere i rapporti con Taipei per stingerli con Pechino.
Papa Francesco torna a parlare della Cina, dopo l’accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei Vescovi in Cina, siglato sabato scorso. Lo fa con un appello lanciato al termine dell’Udienza Generale. “L’Accordo – commenta il Papa - è frutto di un lungo e ponderato cammino di dialogo, inteso a favorire una più positiva collaborazione tra la Santa Sede e le Autorità cinesi per il bene della Comunità cattolica in Cina e per l’armonia dell’intera società”.