Forse la speranza umana non basta, e allora l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio in Ucraina, guarda piuttosto alla speranza data dalla preghiera. A Roma per il Giubileo dei rappresentanti pontifici, il nunzio a Kyiv, che non ha mai lasciato il suo posto nemmeno quando tutte le altre ambasciate avevano abbandonato la capitale (unico ambasciatore insieme a quello di Polonia) tratteggia la situazione nel Paese dopo quasi quattro anni di guerra, e sottolinea l’importanza del ruolo della Chiesa in una nazione ferita.