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Un servizio di EWTN News

Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, pronto il sussidio del 2026

La copertina del sussidio per la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani

Viene dall’Armenia il Sussidio di Preghiera per la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani del 2026. I testi sono stati presentati dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani la scorsa settimana, e pubblicati in modo che tutti possano prendere spunto ed, eventualmente, adattarli.

Il tema della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani del 2026 è tratto dalla Lettera agli Efesini: "Un solo corpo e un solo Spirito, come una sola è la speranza a cui siete stati chiamati" (Ef 4,4).

Le preghiere e le riflessioni sono state preparate da un gruppo ecumenico coordinato dal Dipartimento per le Relazioni Interreligiose della Chiesa Apostolica Armena. E c’è qualcosa di profondamente simbolico nel fatto che si guardi all’Armenia in un momento in cui il suo patrimonio cristiano sembra essere sempre più a rischio e persino il governo è arrivato ad entrare in Etchmiadzin.

Certo, non si potevano conoscere tutti gli sviluppi della storia quando si guardò all’Armenia per i testi di preghiera. Oltre al gruppo di lavoro della Chiesa Apostolica Armena, hanno collaborato alla stesura dei testi anche un team internazionale nominato congiuntamente dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio Ecumenico per le Chiese. Dal 13 al 18 ottobre 2024, tutti i redattori si sono incontrati presso la Santa Sede di Etchmiadzin per finalizzare il materiale.

I testi sono stati redatti attingendo al patrimonio di preghiere e agli inni composti in antichi monasteri e chiese armene. Alcuni di questi inni risalgono addirittura al IV secolo.

Il materiale include un'introduzione al tema, uno schema per la celebrazione ecumenica e una selezione di brevi letture e preghiere per ogni giorno della settimana. Questo contenuto può essere utilizzato in vari modi ed è pensato per essere impiegato non solo durante la Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, ma anche durante l'intero anno 2026.

Si legge nel sussidio che “nel corso della turbolenta storia dell’Armenia, la Chiesa apostolica armena è stata fondamentale per la sopravvivenza e la resistenza del suo popolo. Ha fornito continuità e stabilità durante persecuzioni, migrazioni forzate e genocidi. Durante il genocidio armeno del 1915, la Chiesa divenne un rifugio per coloro che soffrivano, offrendo conforto e alimentando la speranza di un futuro più luminoso. Ogni anno, la Chiesa armena commemora questo tragico evento, onorando la memoria dei martiri e facendosi portavoce della necessità di tributare loro riconoscimento e giustizia”.

E ancora: “Nell’Armenia moderna, la Chiesa continua a esercitare un’influenza significativa sulla vita nazionale. Dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991, l’Armenia ha vissuto una rinascita religiosa e la Chiesa apostolica armena ha recuperato il proprio ruolo centrale all’interno della società. Attualmente, la Chiesa si impegna attivamente in iniziative sociali, educative e caritatevoli, affrontando anche questioni legate alla povertà, all’assistenza sanitaria e all’istruzione. Inoltre, la Chiesa sostiene le comunità armene della diaspora, promuovendo l’unità e garantendo che le tradizioni e la fede armena rimangano vive e vitali tra gli Armeni di tutto il mondo”.

Tradizionalmente, la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani si tiene tra il 18 e il 25 gennaio, secondo una proposta che fu avanzata nel 1908 da padre Paul Watson, perché le due date comprendono simbolicamente la Festa della Cattedra di San Pietro e quella dalla Conversione di San Paolo. Ci sono stati vari precedenti illustri, ma fu solo a partire dal 1968, con Paolo VI e con gli sviluppi ecumenici dettati anche dal Concilio Vaticano II, la Settimana comincia a strutturarsi con un tema e con varie attività, tra cui la presenza del Papa per i Vespri nella Basilica di San Paolo Fuori Le Mura, tradizionalmente dedicata al dialogo ecumenico.

Nel 2020 fu la Comunità di Grandchamp a redigere il sussidio di preghiera, mentre nel 2019 spettò ad un ,gruppo ecumenico di Malta nel 2018 furono incaricati i cristiani dell’Indonesia e nel 2016 lo curarono i cristiani di Lettonia . Nel 2022, invece, è stato il turno del Consiglio delle Chiese del Medio Oriente, e nel 2023  si è guardato al Minnesota.

Per il 2024, i sussidi sono stai preparati da un team ecumenico del Burkina Faso, composto da membri dell’arcidiocesi cattolica di Ouagadougou, Chiese Protestanti e la Comunità Chemin Neuf del Burkina Faso – comunità particolarmente attiva nella causa dell’unità dei cristiani. Nel 2025 le preghiere e riflessioni della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani sono stati preparati da fratelli e sorelle della comunità monastica di Bose, nel Nord Italia.

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