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Ignazio di Loyola, la grande vita del padre della Compagnia di Gesù

La vita è un pellegrinaggio e nessuno sa dove lo conduce. Questa affermazione mai fu tanto vera come nella vita di Ignazio di Loyola. 

Nato in Spagna nel 1491, morirà a Roma nel 1556. Su di lui sono state scritte pagine su pagine e soprattutto sul suo personale metodo di introspezione spirituale che sono gli Esercizi spirituali. Di essi il famoso psichiatra svizzero Carl Jung dirà che sono la modalità più autentica per conoscere il proprio stato psicologico.

Soldato alla corte della nobiltà di Pamplona, mistico ed innamorato della Madonna, la sua vita muterà bruscamente a seguito di un incidente ad una gamba che lo renderà leggermente claudicante per tutta la vita. Difatti, nell'assedio della città di Pamplona, mentre combatteva una palla di cannone gli colpirà irrimediabilmente una gamba costringendolo all'immobilità per un anno.

Successivamente soggiornò in Spagna presso eremitaggi come Manresa dove nel silenzio più assoluto comporrà gli esercizi spirituali; studiò poi teologia a Parigi - dove nel 1534 fondò la Compagnia di Gesù - e divenne pellegrino in Terra Santa, Morì a Roma contemplando la grandezza del cielo rispetto alla miseria del mondo.

Di questo santo oltre gli esercizi spirituali è rimasto perenne il ricordo dell'istituzione della compagnia di Gesù che continua, ancor oggi, il suo insegnamento e ne propaga la diffusione del pensiero.

Ma la specificità della Compagnia di Gesù è proprio l'insegnamento lasciatogli dsl fondatore che consiste, tramite i suo esercizi spirituali, nel formare persone motivate e coraggiose nelle scelte della vita. Difatti lo scopo specifico degli stessi è saper giungere alla vera comprensione di cosa vuole la propria coscienza, attraversando i pensieri e le attrazioni che la distraggono. In questo il santo è un maestro: dare l'esercizio è formare anime alla contemplazione della verità cioè di Dio e poter poi attuare nell'azione i propositi presi.

Ignazio vuole formare persone mature che siano disposte a dar battaglia per Cristo ed in sua compagnia in un cammino ascetico di amore.

Forse è proprio per questo che alla vigilia della sua morte contemplava qualcosa al di là dello spazio circostante la sua camera ed intuì che il suo pellegrinaggio terminato in terra sarebbe continuato in cielo.

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