"Papa Francesco ha manifestato l’intenzione di aprire alla consultazione gli archivi vaticani relativi al tempo della dittatura in Argentina (1976-1983)".
Tra i molteplici aspetti e compiti del giovane don Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, quello di saggista e giornalista fu certamente uno dei più importanti, per la quantità e la qualità dei suoi contributi.
La Cooperativa sociale Auxilium con entusiasmo, emozione e gratitudine, si prepara ad accogliere Papa Francesco. Giovedì 24 marzo alle ore 17, il Pontefice celebrerà la messa in “Coena Domini” con gli 892 migranti, ospiti del Centro Accoglienza per Richiedenti Asilo di Castelnuovo di Porto, alle porte di Roma, e con i 114 operatori dell’Auxilium che lavorano in questa struttura.
Gesù rappresentato a grandezza naturale come un senzatetto adagiato su una panchina, avvolto da una coperta leggera. E' la scultura fusa in bronzo che durante la Settimana Santa è stata collocata nel cortile di Sant'Egidio in Vaticano, all'ingresso degli uffici dell'Elemosineria Apostolica.
Il primo pellegrino è stato Papa Francesco, che si è ufficialmente iscritto cliccando sul tablet all’Angelus dello scorso 26 luglio. Ed è l’unico pellegrino che proviene dallo Stato di Città del Vaticano. Contando il piccolo Stato pontificio, sono 177 i Paesi di provenienza dei partecipanti alla Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Cracovia dal 26 al 31 luglio.
Ha il "cuore addolorato" per gli attentati a Bruxelles" e chiede la conversione per coloro che sono "accecati dal fondamentalismo crudele". Il riferimento del Papa ai fatti di Bruxelles arriva al termine dei saluti, prima di rivolgersi ai pellegrini italiani. "Ci sia un’unanime condanna - è l'appello del Papa - di questi crudeli abomini che stanno causando solo morte terrore e orrore. A tutti chiedo di perseverare nella preghiera e nel chiedere al Signore, in questa Settimana Santa, di confortare i cuori afflitti e di convertire il cuore di queste persone accecate dal fondamentalismo crudele".
Da Vienna a New York, l’impegno della Santa Sede è sempre lo stesso: difendere il bene comune. Che si tratti di lottare contro la diffusione degli stupefacenti oppure di chiedere lo sviluppo integrale per le donne, andando oltre i tanto famigerati diritti sessuali e riproduttivi, un eufemismo dietro il quale il vocabolario delle Nazioni Unite nasconde la spinta per la liberalizzazione dell’aborto. Sono le posizioni che si sono delineate in due discorsi, il 16 e il 19 marzo, nelle rappresentanze internazionali della Santa Sede alle Nazioni Unite.
La Diocesi di Torino si prepara al pellegrinaggio giubilare a Roma replicando così alla visita che nel giugno scorso Papa Francesco ha compiuto in occasione dell'Ostensione della Sindone e del bicentenario di San Giovanni Bosco.
Attentati di Bruxelles, la condanna di Papa Francesco. In un telegramma inviato a Jozef de Kesel, arcivescovo di Bruxelles, e firmato dal Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, il Papa “condanna nuovamente la violenza cieco che genera tante sofferenze” e “implora da Dio il dono della pace”, invocando sulle famiglia “provate e sui belgi la benedizione divina”.
Quest’anno sono i rifugiati a ricevere il Papa per il Giovedì Santo per la messa in Coena Domini e la lavanda dei piedi. Il Papa si recherà al CARA il centro accoglienza rifugiati e richiedenti asilo più difficili del centro italia a pochi chilometri da Roma sulla via Flamiania.
“Il dolore e la rabbia degli attentati di Bruxelles non possono fermare la tutela e la protezione internazionale di chi è in fuga dalla guerra e dalla persecuzione. La sicurezza oggi non è a rischio per l’arrivo di persone che hanno visto le loro case e la loro vita distrutta da bombardamenti e da violenze, ma da un terrorismo irrazionale anche nato e cresciuto dentro le nostre città europee” - commenta mons. Gian Carlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes dopo gli attentati di questa mattina.
Trovare una soluzione ai problemi di oggi utilizzando un modello del passato.
Un gesto concreto, raccomandato dalla Chiesa, è quello di contribuire alla Colletta del Venerdì Santo. Quest’azione si unisce al grido di aiuto che arriva dai fratelli in Medio Oriente, dove la persecuzione dei cristiani non si ferma.
Un piccolo cambio di protocollo, nessun cambio dottrinale. La visita del presidente argentino Mauricio Macrì lo scorso 27 febbraio ha segnato il debutto del cambio di protocollo che Papa Francesco ha chiesto per le visite dei capi di Stato. Macrì era infatti accompagnato da Juliana Awada, la sua terza moglie, che compariva anche nella foto ufficiale. Prima del cambio di protocollo questo non sarebbe stato possibile.
Un viaggio nei paesi balcanici che in questi meso stanno affrontando l’arrivo di migranti dal Medio Oriente, un viaggio nei paesi a maggioranza ortodossa dove l’ateismo comunista ha cancellato la dignità dell’uomo e dove, più di 20 anni dopo ancora i cattolici pagano le conseguenze di quel periodo.
Una mostra che offre a pellegrini e visitatori di tutto il mondo la possibilità di approfondire la storia dei Giubilei, dal 1300 ai giorni nostri. Da Bonifacio VIII a Papa Francesco.
Per la prima volta da quando è stato eletto nel marzo 2013, Papa Francesco si è incontrato con la Famiglia Granducale del Lussemburgo.
La tragedia di Tarragona, in Spagna, che ha provocato la morte di 13 studentesse - tra le quali ben sette italiane - ha "fortemente addolorato" Papa Francesco.
"Troppo spesso il nostro amore si esprime per frammenti. Passione, ragione, libertà, che sono implicate nell’amore, invece di collaborare alla consegna totale del sé che unifica l’io, sembrano istanze tra loro contrapposte e destinate a combattersi. Non c’è rapporto tra passione e ragione, libertà e sacrificio, nell’amare l’altro come altro, lasciandolo essere nella sua diversità e, tuttavia, abbracciandolo". Così il Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano, nell'omelia della Domenica delle Palme.
“Quando si parla con vescovi e altre persone che vengono dalla Siria, dalla Libia, dall’Iraq e dall’Afghanistan e con coloro che ci vivono, essi ci dicono sempre che i cristiani devono rimanere, perché i cristiani sono stati in questi luoghi per più tempi dei musulmani, e fanno di tutto perché i cristiani vi possano restare”.