Anche il Papa Emerito Benedetto XVI ha voluto ricordare Madre Angelica, fondatrice di EWTN, affermando che morire il giorno di Pasqua "è un dono". A riferirlo a Catholic News Agency è stato l'Arcivescovo Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare di Benedetto XVI.
Dopo aver recitato il Regina Coeli, Papa Francesco ha parlato del tragico attentato che ieri ha insaguinato il Pakistan: uccise oltre 70 persone per lo più cristiani, molti i bambini. Il Papa ha condannato " l'esecrabile attentato che ha fatto strage di tante persone innocenti, per la maggior parte famiglie della minoranza cristiana".
"La strage orribile di decine di innocenti nel parco di Lahore getta un’ombra di tristezza e di angoscia sulla festa di Pasqua. Ancora una volta l’odio omicida infierisce vilmente sulle persone più indifese. Insieme al Papa, che è stato informato preghiamo per le vittime, siamo vicini ai feriti, alle famiglie colpite, al loro immenso dolore, ai membri delle minoranze cristiane ancora una volta colpite dalla violenza fanatica, all’intero popolo pakistano ferito". Lo afferma in una nota Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa Vaticana
La Chiesa Cattolica degli Stati Uniti ha perso la Clarissa che ha cambiato il volto del Cattolicesimo negli USA e nel mondo. Madre Maria Angelica dell’Annunciazione, fondatrice dell’Eternal World Television Network (EWTN), è morta il 27 marzo 2016, alle ore 17 (ora standard centrale), dopo aver lottato per anni con le conseguenze di un ictus. Aveva 92 anni. I funerali si terranno il prossimo venerdì.La Chiesa Cattolica degli Stati Uniti ha perso la Clarissa che ha cambiato il volto del Cattolicesimo negli USA e nel mondo. Madre Maria Angelica dell’Annunciazione, fondatrice dell’Eternal World Television Network (EWTN), è morta il 27 marzo 2016, alle ore 17 (ora standard centrale), dopo aver lottato per anni con le conseguenze di un ictus. Aveva 92 anni. I funerali si terranno il prossimo venerdì.
Il bilancio è pesante: 41 persone, tra cui 17 tra i 10 e I 16 anni; 105 feriti, alcuni gravissimi. L’attentato avvenuto nel villaggio iracheno di Asriya, vicino la città di Iskandariah, a 50 chilometri di Baghdad, non ha raccolto attenzione internazionale. Ma ha raccolto quella della Santa Sede, da sempre attenta a quello che succeed in Iraq, dove il vescovo Cavina si recherà in missione con un contributo del Papa di 100 mila euro. E puntuale, mentre ancora Papa Francesco sta celebrando la Messa di Pasqua, arriva il cordoglio del Pontefice in un telegramma firmato dal Segretario di Stato, il Cardinal Pietro Parolin.
“Di fronte alle voragini spirituali e morali dell’umanità, di fronte ai vuoti che si aprono nei cuori e che provocano odio e morte, solo un’infinita misericordia può darci la salvezza”. Nell’Urbi et Orbi del giorno di Pasqua, Papa Francesco indica al mondo la strada della misericordia per superare i conflitti, i drammi e le emarginazioni del nostro tempo. Perché davvero Cristo è risorto, e “la sua Resurrezione realizza pienamente la profezia del salmo: la misericordia di Dio è eterna, il suo amore è per sempre, non muore mai”.
Nonostante il dubbio circa il racconto delle donne, Pietro si alza e corre al sepolcro: “non rimase seduto a pensare, non restò chiuso in casa come gli altri. Non si lasciò intrappolare dall’atmosfera cupa di quei giorni, né travolgere dai suoi dubbi; non si fece assorbire dai rimorsi, dalla paura e dalle chiacchiere continue che non portano a nulla. Cercò Gesù, non se stesso. Preferì la via dell’incontro e della fiducia e, così com’era, si alzò e corse verso il sepolcro, da dove poi ritornò pieno di stupore”. Lo ha detto il Papa nella omelia pronunciata durante la solenne veglia pasquale presieduta nella Basilica di San Pietro.
Mentre Papa Francesco presiedeva la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo, l'Elemosiniere di Sua Santità l'Arcivescovo Konrad Krajewski si è recato per le vie di Roma in unione spirituale con la Via Crucis celebrata dal Papa.
In uno tra gli scenari più suggestivi ed unici che solo Roma può offrire, Papa Francesco ha presieduto la Via Crucis del Venerdì Santo, la quarta del suo Pontificato.
Ad Argenteuil in Francia fino al 10 aprile in occasione del Giubileo è in corso la ostensione solenne e straordinaria di quella che la tradizione vuole sia la Sacra Tunica. A decidere l’ostensione è stato il vescovo di Pontoise e “Guardiano della Santa Tunica” mons. Stanislas Lalanne. La Sacra Tunica si ritiene sia l’indumento che Gesù avrebbe indossato prima della crocifissione.
La Croce è “simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, strumento di morte e via di risurrezione, segno dell’obbedienza ed emblema del tradimento, patibolo della persecuzione e vessillo della vittoria”. Lo ha detto il Papa recitando la preghiera conclusiva della Via Crucis del Venerdì Santo presieduta al Colosseo.
L’unico giorno in cui la Chiesa non celebra la liturgia eucaristica è il giorno della morte di Gesù. Ma si adora la croce, e l’amore che ha portato su quella croce Dio stesso per noi.
Quattordici stazioni, quattordici meditazioni. Ogni momento della Via Crucis che questa sera - come ogni anno - sarà presieduta dal Papa al Colosseo sarà scandito dai riferimenti al presente contenuti nelle riflessioni affidate al Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia - Città della Pieve.
Tra fede e tradizione. Giovedì Santo: Trastevere si illumina solo delle luci e dell’atmosfera suggestiva dei sepolcri allestiti nelle varie Chiese del rione.
Sono più di mille sul piazzale davanti al casermone grigio. Rifugiati, volontari, operatori, tutti insieme per la messa in Coena Domini che apre il Triduo Pasquale. E a celebrare la messa è il Papa. Un “gesto di misericordia” e una abitudine per il Papa che ogni Giovedì Santo andava in un luogo di emarginazione a Buenos Aires. Con il Papa il sostituto alla Segreteria di Stato Becciu, e Fisichella, presidente del pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione e segretari del Papa.
“In molte società dire semplicemente: io sono cristiano è un pericolo per la vita. Secondo stime affidabili, sono circa 200 milioni i cristiani che in 60 Paesi del mondo subiscono limitazioni all’esercizio della propria fede.Il Papa - e di questo non si dice nulla - ha invitato tutti i cristiani ad alzare la propria voce per chiedere la fine del genocidio”. E’ quanto denuncia il Vescovo di Carpi, Monsignor Francesco Cavina, che dal primo al 4 aprile prossimi si recherà in visita ad Erbil, nel Kurdistan iracheno.
“Come sacerdoti, noi ci identifichiamo con quel popolo scartato, che il Signore salva, e ci ricordiamo che ci sono moltitudini innumerevoli di persone povere, ignoranti, prigioniere, che si trovano in quella situazione perché altri li opprimono. Ma ricordiamo anche che ognuno di noi sa in quale misura tante volte siamo ciechi, privi della bella luce della fede, non perché non abbiamo a portata di mano il Vangelo, ma per un eccesso di teologie complicate. Sentiamo che la nostra anima se ne va assetata di spiritualità, ma non per mancanza di Acqua Viva – che beviamo solo a sorsi –, ma per un eccesso di spiritualità “frizzanti”, di spiritualità “light””.
“Perché mi uccidete?” Sono queste le ultime parole di p. Vincent Machozi, sacerdote assunzionista ucciso nella notte di domenica 20 marzo nel villaggio di Vitungwe-Isale, a 15 km da Butembo nel Territorio di Beni (Provincia del Nord Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo). Secondo quanto riferito a “la Croix” da p. Emmanuel Kahindo, Vicario Generale della Congregazione degli Assunzionisti (Agostiniani dell’Assunzione), egli stesso di nazionalità congolese “alcuni militari sono arrivati su dei veicoli verso mezzanotte, hanno abbattuto la porte e l’hanno ucciso sul posto”.
"Papa Francesco ha manifestato l’intenzione di aprire alla consultazione gli archivi vaticani relativi al tempo della dittatura in Argentina (1976-1983)".
Tra i molteplici aspetti e compiti del giovane don Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, quello di saggista e giornalista fu certamente uno dei più importanti, per la quantità e la qualità dei suoi contributi.