Durante il suo recente viaggio apostolico in Thailandia e Giappone, Papa Francesco ha salutato un gruppo di 48 gesuiti provenienti dall’area del sud-est asiatico. Con loro si è trattenuto a Bangkok per una conversazione nella quale ha toccato vari temi. Poi, alla fine della tappa giapponese del viaggio, il Papa ha dedicato l’ultima giornata a una visita presso la Sophia University di Tokyo, retta dalla Compagnia di Gesù. Qui ha celebrato la Messa con i gesuiti della comunità, pronunciando un’omelia pubblicata oggi da "La Civiltà Cattolica".
Alla Cop 25 di Madrid, la Conferenza sul Clima organizzata dalle Nazioni Unite dal 2 al 13 dicembre, verrà ancora una volta evidenziato come il pianeta si trovi dinanzi ad un bivio, chiamato a rispondere cioè entro i prossimi trent’anni a delle problematiche ambientali ormai improrogabili. Anche Papa Francesco ha voluto dire la sua, tramite un messaggio letto all’apertura dei lavori dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.
È in atto una persecuzione dei cristiani. Da mesi noi vescovi denunciamo quanto accade in Burkina Faso, ma nessuno ci ascolta. Evidentemente preferiscono tutelare i propri interessi”.
Saranno tre i primi ministri a visitare Papa Francesco nel corso del mese di dicembre. Dopo il mese di novembre, caratterizzato dalla visita di cinque presidenti, il mese di dicembre vede la visita dei primi ministri di Malta, Slovacchia e Montenegro. Sarà poi il mese del tradizionale urbi et orbi di Natale, in cui Papa Francesco delineerà lo Stato della diplomazia pontificia e le sue priorità nel mondo.
“Molti non hanno ascoltato le nostre grida”. È stato questo il lamento del patriarca siriano ortodosso Mar Ignation Aprhem II Karim. Il patriarca ha tenuto il discorso di apertura alla Conferenza Internazionale sulla persecuzione dei cristiani nel Medio Oriente, che si è tenuta a Budapest dal 26 al 28 novembre.
Papa Francesco termina il suo 32esimo viaggio apostolico in Thailandia e in Giappone. Sono stati giorni intensi, ricchi di incontri e di emozioni. Il Papa all'aeroporto di Tokyo-Haneda,si congeda dai Vescovi del Giappone, dalle delegazioni e sale per ultimo a bordo sull'aereo che lo riporterà a Roma, precisamente all'aeroporto di Fiumicino.
La visita all'Università Sophia di Tokyo - fondata dai Gesuiti nel 1913 - è stato l'ultimo appuntamento del viaggio apostolico del Papa in Giappone.
La Siria come il Venezuela. Cambiano i volti, la lingua, il continente ma la sofferenza della popolazione è la medesima. Ecco perché questo Natale Aiuto alla Chiesa che Soffre ha voluto pensare sia al popolo venezuelano che ai Cristiani siriani lanciando una campagna di raccolta fondi a sostegno di entrambe le comunità.
Incontrando autorità politiche e diplomatiche del Giappone, Papa Francesco chiede che “la dignità umana sia al centro di ogni attività” sia essa politica, sociale ed economica”, e fa un appello per la cura di “giovani, che spesso si sentono oppressi dalla crescita” e per gli anziani.
“Molte persone si sentono confuse e inquiete, sono oppresse dalle troppe esigenze e preoccupazioni che tolgono loro la pace e l’equilibrio. Come balsamo risanatore suonano le parole di Gesù che ci invitano a non agitarci e ad avere fiducia”.
Papa Francesco a Tokyo incontra i giovani nella Cattedrale di Santa Maria Immacolata. Un incontro gioioso quello nella cattedrale ritenuta una delle architetture più interessanti di Tokyo realizzata dall'architetto Kenzo Tange. "Questo incontro è una festa perché stiamo dicendo che la cultura dell’incontro è possibile, non è un’utopia, e che voi giovani avete la speciale sensibilità per portarla avanti", commenta il Pontefice.
Dopo le immagini toccanti di Nagasaki ed Hiroshima, Papa Francesco incontra - stavolta a Tokyo - le vittime del triplice disastro: il terremoto del 2011 che scatenò uno tsunami che diede il via al disastro nucleare della centrale di Fukushima uccidendo almeno 18.000 persone.
Il Parco del Memorale della pace di Hiroshima sorge proprio nel luogo in cui quel 6 agosto 1945 esplose la bomba atomica. Papa Francesco arriva al Memoriale intorno alle 18.40 ( 10.40 di Roma), lo aspettano circa 1300 persone tra fedeli, leader religiosi e vittime di quel terribile ordigno.
La messa domemicale Papa Francesco l'ha celebrata nella città di Nagasaki il Papa la dice nello stadio di Baseball subito dopo il pranzo in arcivescovado.
I martiri del Giappone come i martiri di oggi. Dopo la visita al memoriale della bomba di Nagasaki, Papa Francesco va al memoriale di San Paolo Miki e compagni, uccisi nel XVI secolo, e li unisce idealmente ai martiri del XXI secolo, chiede di alzare la voce perché “la libertà religiosa sia garantita a tutti e in ogni angolo del pianeta”, ma anche contro la manipolazione delle religioni.
Costruire la fiducia tra le nazioni, perché ci sia un equilibrio non basato sulle armi, l’unico che può creare la pace: era il sogno di San Giovanni XXIII nella Pacem In Terris, e lo riprende Papa Francesco all’Atomic Bomb Hypocenter di Nagasaki, per un appello contro le armi nucleari che era attesissimo dall’inizio del viaggio in Giappone.
Il viaggio di Papa Francesco in Thailandia celebra anche i cinquanta anni di relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Paese, mentre sono 77 anni che Giappone e Santa Sede hanno legami bilaterali. Il viaggio si inserisce in un quadro diplomatico ben definito, con temi importanti.
Papa Francesco è arrivato questa mattina a Tokyo, in Giappone, seconda e ultima tappa del suo viaggio apostolico in Asia. Il Pontefice, trasferitosi alla Nunziatura Apostolica, ha subito incontrato i membri della Conferenza Episcopale Giapponese.
“Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato ci invita a metterci in movimento e guardare al futuro per incontrarci con la cosa più bella che vuole regalarci: la venuta definitiva di Cristo nella nostra vita e nel nostro mondo. Diamogli il benvenuto in mezzo a noi con immensa gioia e amore, come solo voi giovani sapete fare!”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della Messa con i giovani celebrata nella Cattedrale di Bangkok.
Il primo capo non cristiano ricevuto da un Papa fu un re thailandese, Chulanongkorn, che nel 1897 andò in visita da Leone XIII. Nell’università più antica e prestigiosa della Thailandia, che prende il nome da quel re, noto per la tolleranza e per aver abolito la schiavitù, Papa Francesco lancia un appello ad assumere “un protagonismo deciso sulla via del dialogo e della mutua comprensione.