Sembrava fosse l’anno dei viaggi ecumenici, per Papa Francesco. Si diceva che sarebbe stato in Grecia, sulle orme di San Paolo, insieme al Patriarca Bartolomeo I, e in Sud Sudan, per dare aiuto ad una nazione martoriata, insieme al Primate Anglicano Justin Welby. Ed avevano avuto sapore ecumenico anche i viaggi in Bulgaria, Macedonia del Nord e Romania dello scorso anno. Ma questa spinta ecumenica non si è fermata, nonostante il coronavirus. E prosegue, portata avanti dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, che oggi compie 60 anni.
Papa Francesco ha chiamato al telefono lo scorso 3 giugno l'arcivescovo Josè Gomez di Los Angeles, presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti per assicurare preghiere e solidarietà durante il periodo di agitazione che ha fatto seguito alla morte di George Floyd. Ne ha dato notizia la presidenza della Conferenza Episcopale USA.
“ Siamo contenti di accogliervi dopo 80 giorni di chiusura, questo è un bellissimo segno di speranza dopo tanta tribolazione”.
Ci sarà una “dichiarazione comune su come, nella comunione, la Chiesa locale e universale discerne il giusto insegnamento etico”, probabilmente alla fine dell’anno, da parte della Commissione Teologica Cattolica Anglicana. La commissione si è riunita in teleconferenza negli scorsi giorni e si riunirà altre due volte nel corso dell’anno. La prossima dichiarazione è la notizia più importante, fornita da un resoconto del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
"Cari fratelli e sorelle degli Stati Uniti, seguo con grande preoccupazione i dolorosi disordini sociali che stanno accadendo nella vostra Nazione in questi giorni, a seguito della tragica morte di George Floyd. Cari amici, non possiamo tollerare né chiudere gli occhi su qualsiasi tipo di razzismo o di esclusione e pretendere di difendere la sacralità di ogni vita umana".
Continuano le catechesi sulla preghiera di Papa Francesco. Durante l'Udienza Generale odierna, dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, il Papa parla della preghiera di Abramo.
“Pur amando profondamente la nostra epoca bisogna riconoscere che il pensiero moderno relega facilmente nel soggettivismo tutto ciò che concerne la religione, la fede dei credenti, i sentimenti religiosi. E questa visione non risparmia la vita monastica.
"A cinquant’anni dal Rito rinnovato, vorrei dirvi: non spegnete la profezia della vostra vocazione! Siete chiamate, non per vostro merito, ma per la misericordia di Dio, a far risplendere nella vostra esistenza il volto della Chiesa, Sposa di Cristo, che è vergine perché, nonostante sia composta da peccatori, custodisce integra la fede, concepisce e fa crescere una umanità nuova". Papa Francesco scrive così alle Sorelle consacrate nell’Ordo Virginum in occasione del 50° anniversario della Promulgazione del Rito della Consacrazione delle vergini.
Paesi Bassi, Canada, Lituania. Sono state pubblicate oggi una serie di nomine decise dal Papa.
Albo elettronico di fornitori. Gare di appalto in trasparenza, con aste al ribasso. Rendicontazione delle spese. La normativa vaticana sugli appalti va a definire modalità e procedure per assegnare i contratti pubblici nella Santa Sede e Stato di Città del Vaticano. Era una legge che mancava, e che è cruciale in Vaticano, dove vige un regime di economia pubblica, senza settore privato. Ma è anche una legge che deve tenere in considerazione delle peculiarità della Santa Sede, e vengono da qui le deroghe alla centralizzazione che riguardano Segreteria di Stato e Governatorato dello Stato di Città del Vaticano. Un necessario bilanciamento per far fronte agli obblighi internazionali, mantenendo la particolarità dello Stato.
"Santo Padre, a nome del Consiglio Episcopale e di tutti i presbiteri della Chiesa di Roma, intendo esprimerLe un sincero ringraziamento per la Lettera indirizzata ai sacerdoti della nostra Diocesi, perché “tutte queste cose” che Lei “ha pensato e sentito durante questo tempo di pandemia”, le ha volute “condividere fraternamente” con noi".
Oggi, dice Papa Francesco, una sfida per la missione della Chiesa è quella di “capire cosa Dio ci sta dicendo in questi tempi di pandemia”, quando “la malattia, la sofferenza, la paura, l’isolamento ci interpellano”, e “la povertà di chi muore solo, di chi è abbandonato a se stesso, di chi perde il lavoro e il salario, di chi non ha casa e cibo, ci interroga”.
“Queste prime parole pronunciate dal Risorto: «Pace a voi», sono da considerare più che un saluto: esprimono il perdono accordato ai discepoli che lo avevano abbandonato. Sono parole di riconciliazione e di perdono”.
Qualche fedele in più e un grande quadro della Madonna che scioglie i nodi, tutti con la mascherina ma non il Papa e i celebranti. Così all’ altare della Cattedra di San Pietro Papa Francesco ha celebrato la Pentecoste.
“A Pentecoste Dio ha contagiato di vita il mondo. Quanto stride tutto ciò con il contagio di morte che da mesi infesta la Terra! Allora, mai come oggi è necessario invocare lo Spirito Santo, perché riversi la vita di Dio, l’amore, nei nostri cuori. Infatti, perché il futuro sia migliore, è il nostro cuore che deve diventare migliore”.
“Lo Spirito promesso da Gesù viene per rinnovare, per convertire, per guarire ognuno di noi. Viene a sanare le paure - quante paure abbiamo - insicurezze; viene per guarire le nostre ferite, le ferite che anche noi facciamo l'uno con l'altro; e viene per convertirci in discepoli, discepoli missionari, testimoni pieni di coraggio, di parresia apostolica, necessaria per la predicazione del Vangelo di Gesù, come leggiamo nei seguenti versetti che accadde agli Apostoli”.
“Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova”.
La pandemia ha insegnato che “i media servono alla nuova evangelizzazione e i media servono alla preghiera,” ha spiegato l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, parlando con EWTN alla vigilia della recita del Rosario dai Giardini Vaticani guidata da Papa Francesco.
“Sono diverse le tentazioni, tipiche di questo tempo, che possono accecarci e farci coltivare certi sentimenti e atteggiamenti che non permettono alla speranza di stimolare la nostra creatività, il nostro ingegno e la nostra capacità di risposta”.
Ogni anno, il Giovedì Santo, il vescovo riunisce il clero nella cattedrale per la celebrazione del Messa del Crisma.