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Il grazie di Papa Francesco ai dipendenti vaticani per il lavoro in tempo di coronavirus

In una lettera firmata dal Segretario di Stato vaticano, il ringraziamento del Papa per il lavoro dei dipendenti vaticani durante l’emergenza coronavirus

Papa Francesco | Papa Francesco in una immagine del 2014, quando pranzò a  mensa con i dipendenti vaticani | Vatican Media Papa Francesco | Papa Francesco in una immagine del 2014, quando pranzò a mensa con i dipendenti vaticani | Vatican Media

Con una lettera inviata nei giorni scorsi ai capi dicastero della Curia Romana, il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha inviato a tutti i dipendenti vaticani il ringraziamento di Papa Francesco, e quello suo personale, per il loro lavoro durante questo difficile periodo di pandemia. Ne dà notizia l’Osservatore Romano.

Il Vaticano non ha chiuso i dicasteri, perché il lavoro della Chiesa continua ad andare avanti, ma ha preso provvedimenti per delocalizzare il più possibile il lavoro e fare in modo che il numero di dipendenti sia compatibile con le normative di sicurezza sanitaria. Anche l’attività di Papa Francesco è proseguita, con varie “udienze di tabella” concesse ai capi dicastero in queste ultime due settimane, ma anche con due udienze a Virginia Raggi, sindaco di Roma, e a Giuseppe Conte, presidente del Consiglio italiano. In più, i media vaticani sono presenti per filmare e distribuire la Messa quotidiana di Papa Francesco nella Domus Sanctae Marthae e il rosario recitato ogni giorno dal Cardinale Angelo Comastri nella Basilica di San Pietro a mezzogiorno.

La “macchina vaticana” ha dunque bisogno di persone che continuano a lavorare in loco. A loro si rivolge il Cardinale Parolin, consapevole delle “preoccupazioni” e delle “difficoltà” che devono affrontare e del sacrificio che viene “loro chiesto”.

Il Cardinale Parolin si dice grato per lo “spirito di disponibilità” con cui i dipendenti vaticani hanno proseguito il lavoro, “seguendo con attenzione le misure cautelative che sono state disposte per limitare il più possibile il contagio”.

Il Cardinale Parolin ricorda che “sono trascorse diverse settimane  da quando in Italia sono stati confermati i primi casi di infezione da Covid-19”, e il virus, definito “aggressivo e difficilmente arrestabile”, non ha risparmiato neanche “lo Stato di Città del Vaticano e la Curia romana”. L’ultima comunicazione della Sala Stampa della Santa Sede parlava di sei casi di coronavirus accertati.

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In questa situazione – ha ricordato il segretario di Stato vaticano – pur “cercando di salvaguardare la salute delle persone”, i dicasteri “sono rimasti aperti, al fine di garantire l’esercizio del Ministero petrino”, ed è stato così chiesto al personale di continuare, anche se “in misura ridotta, alternata e flessibile” a “recarsi in ufficio” oppure “ove possibile, di svolgere attività da casa”.

Il Cardinale Parolin raccomanda di “favorire e implementare il più possibile” il lavoro da casa, dato che la criticità sta perdurando. Infine, il Cardinale ha assicurato vicinanza nella preghiera anche ai famigliari del personale.