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Chiesa in Italia, le diocesi di Teano-Calvi e Alife- Caiazzo unite in persona episcopi

Papa Francesco prosegue il piano di ridimensionamento delle diocesi italiane unendole in persona episcopi

Vescovo Giacomo Cirulli | Un ritratto del vescovo Giacomo Cirulli, che amministrerà le diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo | pd Vescovo Giacomo Cirulli | Un ritratto del vescovo Giacomo Cirulli, che amministrerà le diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo | pd

Il nuovo vescovo di Alife – Caiazzo è il vescovo Giacomo Cirulli, che dal 2017 guida la diocesi di Teano – Calvi. Le due diocesi vengono così accorpate in persona episcopi, secondo un piano di ridimensionamento delle diocesi italiane che Papa Francesco sta portando avanti inesorabilmente da tempo.

Era dal 2019 che la diocesi di Alife-Caiazzo era senza vescovo, perché il Papa aveva accettato la rinuncia del vescovo Agostino Di Cerbo allo scoccare dei 75 anni. Invece di nominare un successore, Papa Francesco aveva nominato amministratore della diocesi il vescovo Orazio Francesco Piazza, di Sessa Aurunca. Era comunque evidente sin dal principio che l’accorpamento non sarebbe avvenuto con Sessa Aurunca, con cui la diocesi di Alife-Caiazzo non confina, ma con una diocesi tra Caserta, Cerreto – Sannita e Teano – Calvi. Alla fine, la scelta di Papa Francesco è ricaduta su quest’ultima.

Il vescovo Cirulli, classe 1952, pugliese di Cerignola, medico di formazione e sacerdote dal 1982, ha svolto diversi incarichi nella sua diocesi originaria di Cerignola – Ascoli Satriano, tra cui quello di direttore della Caritas Diocesana e di docente di Sacra Scrittura presso la Facoltà Teologica Pugliese. Dal 1985 è stato Docente di Sacra Scrittura presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, e dal 2001 Vicario Foraneo ed esorcista della Diocesi. È stato nominato vescovo di Teano – Calvi il 14 settembre 2017, ricevendo la consacrazione il 7 dicembre successivo.

Con la nomina di Cirulli, Papa Francesco porta così avanti il progetto di riduzione delle 226 diocesi italiane (225 più l’ordinariato militare), che sta avvenendo perlopiù unendo le diocesi in persona episcopi. L’ipotesi è di accorpare tutte le diocesi sotto i 100 mila fedeli. Prima di Alife-Caiazzo e Teano - Calvi, c’era stato il caso della diocesi di Carpi unita all’arcidiocesi di Modena – Nonantola sotto la gestione dell’arcivescovo Erio Castellucci. Prima ancora, la diocesi di Fabriano – Matelica e l’arcidiocesi di Camerino erano unite sotto la gestione dell’arcivescovo Francesco Massara. Nel 2019, anche Palestrina è stata unita a Tivoli in persona episcopi (come avviene da anni con Cuneo e Fossano).

Sempre l 2019, il vescovo di Ales-Terralba, Roberto Carboni, è stato promosso nella sua sede metropolitana di Oristano, dove l’arcivescovo Ignazio Sanna aveva lasciato per ingravescentem Aetate, mantenendo l’amministrazione apostolica della sua vecchia diocesi, mentre l’arcivescovo Cesare Nosiglia di Torino era stato nominato anche amministratore apostolico della diocesi di Susa in vista di un prossimo accorpamento.

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