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Misericordia, pilastro fondamentale del pontificato di Papa Francesco

Misericordia una delle parole più importanti nel "viaggio" di Papa Francesco

Papa Francesco durante un'udienza generale |  | Vatican Media / EWTN Papa Francesco durante un'udienza generale | | Vatican Media / EWTN

Misericordia, pilastro fondamentale del pontificato di Bergoglio. Un filo rosso che ha attraversato tutto il suo ministero petrino senza mai abbandonarlo.

Fin dal suo primo Angelus nel 2013. “La misericordia cambia tutto - aveva detto Francesco parlando ai fedeli in Piazza San Pietro – cambia il mondo, e lo rende meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire la misericordia di Dio".

"Misericordia, misericordia, misericordia": era stato questo invece l’invito che aveva rivolto ai confessori della Basilica di Santa Maria Maggiore il 14 marzo 2013, salutandoli uno a uno. "Voi siete i confessori quindi siate misericordiosi verso le anime. Ne hanno bisogno".

Per non parlare del motto di Papa Francesco, "Miserando atque eligendo", tratto dalle omelie di San Beda il Venerabile, sacerdote, il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di san Matteo, scrive: "Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me", cioè "Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi". Un vero inno alla misericordia divina.

E Francesco non si è limitato solo alle parole. Ma anche ai fatti. Basta pensare ai famosi Venerdi della Misericordia, dove ogni Venerdì del mese si recava dai bisognosi negli ostelli, dagli ammalati negli ospedali, dai carcerati senza speranza.

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Il forte legame con la misericordia si è manifestato poi più che mai nella Bolla con la quale il primo Papa Gesuita ha indetto il Giubileo Straordinario della Misericordia, la Bolla “Misericordiae Vultus”: “Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio…Nulla in Lui è privo di compassione. La sua persona non è altro che amore, un amore che si dona gratuitamente. Le sue relazioni con le persone che lo accostano manifestano qualcosa di unico e di irripetibile. I segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse, malate e sofferenti, sono all’insegna della misericordia”.

Perchè “la misericordia è come il cielo: noi guardiamo il cielo, tante stelle, tante stelle; ma quando viene il sole, al mattino, con tanta luce, le stelle non si vedono. E così è la misericordia di Dio: una grande luce di amore, di tenerezza. Dio perdona non con un decreto, ma con una carezza, carezzando le ferite del nostro peccato. E’ grande la misericordia di Gesù. Ci perdona carezzandoci”.

Sono stati tanti i momenti, i gesti, le azioni, le occasioni in cui Papa Francesco ha dimostrato come tutto il suo pontificato sia stato incentrato su questo. Anche a conclusione del Giubileo straordinario della Misericordia, Francesco ha pubblicato una Lettera Apostolica dal titolo “Misericordia et misera” che parte dal richiamo e dalla riflessione del passo evangelico di Giovanni 8, 1-11: l’incontro di Gesù con l’adultera. Il testo si apre con le parole di Sant’ Agostino, la Misericordia e la misera: “Gesù ha guardato negli occhi quella donna e ha letto nel suo cuore: vi ha trovato il desiderio di essere capita, perdonata e liberata” scrive il Papa e ricordando anche il passo del Vangelo che parla della Maddalena aggiunge: “Il perdono è il segno più visibile dell’amore del Padre, che Gesù ha voluto rivelare in tutta la sua vita”.