Città del Vaticano , lunedì, 21. aprile, 2025 14:00 (ACI Stampa).
Misericordia, pilastro fondamentale del pontificato di Bergoglio. Un filo rosso che ha attraversato tutto il suo ministero petrino senza mai abbandonarlo.
Fin dal suo primo Angelus nel 2013. “La misericordia cambia tutto - aveva detto Francesco parlando ai fedeli in Piazza San Pietro – cambia il mondo, e lo rende meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire la misericordia di Dio".
"Misericordia, misericordia, misericordia": era stato questo invece l’invito che aveva rivolto ai confessori della Basilica di Santa Maria Maggiore il 14 marzo 2013, salutandoli uno a uno. "Voi siete i confessori quindi siate misericordiosi verso le anime. Ne hanno bisogno".
Per non parlare del motto di Papa Francesco, "Miserando atque eligendo", tratto dalle omelie di San Beda il Venerabile, sacerdote, il quale, commentando l’episodio evangelico della vocazione di san Matteo, scrive: "Vidit ergo lesus publicanum et quia miserando atque eligendo vidit, ait illi Sequere me", cioè "Vide Gesù un pubblicano e siccome lo guardò con sentimento di amore e lo scelse, gli disse: Seguimi". Un vero inno alla misericordia divina.
E Francesco non si è limitato solo alle parole. Ma anche ai fatti. Basta pensare ai famosi Venerdi della Misericordia, dove ogni Venerdì del mese si recava dai bisognosi negli ostelli, dagli ammalati negli ospedali, dai carcerati senza speranza.