Il vostro carisma “vi pone accanto ai sacerdoti in difficoltà, per rendere ogni possibile e prudente servizio a coloro che hanno ricevuto il sacramento dell’Ordine: siete posti a servizio di Cristo nei suoi sacerdoti”. Ciò vuol dire oggi “condividere il particolare cammino di purificazione che la Chiesa sta vivendo a causa dei drammi degli abusi. In una situazione come questa, essere servi del Paraclito vi chiede di dedicare la vostra vita ad accompagnare alcuni fratelli sacerdoti e consacrati offrendo a ciascuno un percorso di ascesi, di conversione e di rinnovamento spirituale e vocazionale”. Lo ha detto Papa Francesco, stamane, ricevendo in udienza i partecipanti al Capitolo Generale dei Servi del Paraclito.

Il Papa ha suggerito poi di “approfondire la spiritualità della riparazione, partendo dall’esigenza di purificazione, al servizio della santità dei Pastori del Popolo di Dio. Il vostro carisma valorizza in particolare l’impegno ascetico e la preghiera, con un’indole contemplativa, che giustamente sentite il dovere di assumere nuovamente in pienezza. Insieme con i sacerdoti che accompagnate, siete chiamati a riscoprire il primato della vita spirituale, consapevoli che la maturità sacerdotale si compie quando lo Spirito Santo diventa il protagonista della vita dei ministri ordinati”.

Bisogna – ha ribadito il Pontefice – “lasciare allo Spirito l’iniziativa: è Lui che porta avanti la conversione e l’armonia nella vita di un sacerdote. Le doppiezze non vanno tollerate ma portate alla luce, alla luce dello Spirito. Lui solo ci guarisce dalle infedeltà. Lui solo, non altri metodi. Quello che ci guarisce dalle infedeltà è lo Spirito Santo”.

“Lo Spirito – ha concluso - vi aiuti a guardare ognuno con gli occhi di Gesù, con il suo amore, con la sua tenerezza”.