Vi scrivo per dire che “accogliamo con sincera obbedienza filiale le disposizioni del Santo Padre e per chiedervi di rimanere, anche in questo, tutti molto uniti. In tal modo seguiamo lo stesso spirito con il quale san Josemaría e i suoi successori hanno accettato qualsiasi decisione del Papa sull'Opus Dei. Poiché l'Opera è una realtà di Dio e della Chiesa, lo Spirito Santo ci guida in ogni momento”. Così Monsignor Fernando Ocariz, Prelato dell’Opus Dei, in un messaggio pubblicato dopo il motu proprio di Papa Francesco che modifica due canoni del Codice di Diritto Canonico in merito alle prelature personali.

Il motu proprio – ha precisato Ocariz – “dovrà essere preso in considerazione anche nell'adattamento e nell'aggiornamento degli statuti dell'Opera, in corso da un anno”.

“Le modifiche stabilite in questi canoni si riferiscono alle norme generali sulle prelature personali. Nell'aggiunta circa i laici – ragion d'essere dell'Opus Dei: cristiani comuni in mezzo al mondo, che cercano Dio nel lavoro professionale e nella vita ordinaria – viene esplicitato che sono fedeli delle loro diocesi, come qualsiasi altro cattolico. Nel caso dell'Opera, inoltre, sono membri di questa famiglia soprannaturale, in virtù di una specifica chiamata vocazionale”, ha concluso il Prelato.