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Cinque cardinali presentano dieci "dubia" sul prossimo Sinodo a Papa Francesco

Sacerdozio femminile, benedizione di coppie omosessuali e "adeguamento alle mode" nei testi dei porporati

San Pietro |  | Aci Stampa San Pietro | | Aci Stampa

Questa volta i cardinali sono 5 e i "dubia" sono 10. Tutti su temi che riguardano il prossimo Sinodo. 

 Cinque cardinali da tutto il mondo hanno inviato una serie di domande a Papa Francesco per esprimere le loro preoccupazioni e chiedere chiarimenti su punti dottrinali e disciplinari in vista dell’apertura, questa settimana, del Sinodo sulla sinodalità in Vaticano. A luglio sono arrivati i primi cinque “dubbi”, domande al Papa su temi come la sinodalità e il sacerdozio femminile, ma anche lo sviluppo dottrinale, la benedizione delle unioni omosessuali e l'assoluzione sacramentale.

 Papa Francesco ha risposto ai dubia originali il 10 luglio, ma lo ha fatto con risposte articolate invece che nella consueta forma di risposte “sì” e “no”. Per questo, il gruppo di anziani prelati ha ritenuto necessario inviare un secondo elenco di dubia.

 Ma cosa è un "dubium" nell'abito della Chiesa cattolica? 

 La risposta è semplice: si tratta di dubbi, appunto su questioni dottrinali, liturgiche, pastorali e magisteriali che di norma un membro di un dicastero o di una commissione pone al Papa. Ma anche un fedele, o un gruppo di fedeli potrebbero farlo magari presentandolo ad un Dicastero. Il Papa può rispondere o far rispondere dal Dicastero competente. 

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A firmare i dubia sono il cardinale tedesco Walter Brandmüller, 94 anni, già presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche; il cardinale americano Raymond Burke, 75 anni, prefetto emerito della Segnatura apostolica; il cardinale cinese Zen Ze-Kiun, 90 anni, vescovo emerito di Hong Kong; il cardinale messicano Juan Sandoval Íñiguez, 90 anni, arcivescovo emerito di Guadalajara; e il cardinale Robert Sarah, 78 anni, prefetto emerito del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.

 Di cosa si tratta? I firmatari lo spiegano nella loro lettera ai Fedeli laici che porta la data di oggi: "Considerate varie dichiarazioni di alcuni alti Prelati inerenti alla celebrazione del prossimo Sinodo dei Vescovi, palesemente contrarie alla costante dottrina e disciplina della Chiesa, e che hanno generato e continuano a generare tra i fedeli e in altre persone di buona volontà grande confusione e la caduta in errore, abbiamo manifestato la nostra profondissima preoccupazione al Romano Pontefice". E lo fanno "ricorrendo alla provata prassi della sottomissione di dubia [domande] ad un superiore per fornirgli l’occasione di chiarire, attraverso i suoi responsa [risposte], la dottrina e la disciplina della Chiesa, con la nostra lettera del 10 luglio 2023 abbiamo sottomesso a Papa Francesco cinque dubia, di cui è allegata una copia. Papa Francesco ci ha risposto con lettera dell’11 luglio 2023".

 Il primo riguarda la "Divina Rivelazione". Deve essere adeguata "ai cambiamenti culturali e antropologici in voga".?  I cardinali si basano su "affermazioni di alcuni vescovi, che non sono state né corrette né ritrattate" senza specificare oltre. E chiedono: "se nella Chiesa la Divina Rivelazione debba essere reinterpretata secondo i cambiamenti culturali del nostro tempo e secondo la nuova visione antropologica che questi cambiamenti promuovono; oppure se la Divina Rivelazione sia vincolante per sempre, immutabile e quindi da non contraddire". 

 Seconda "domanda" sullo spinoso tema della "diffusa pratica della benedizione delle unioni con persone dello stesso sesso". La domanda è: "può la Chiesa derogare a questo “principio”, considerandolo, in contrasto con quanto insegnato da Veritatis splendor 103, come un semplice ideale, e accettando come “bene possibile” situazioni oggettivamente peccaminose, come le unioni con persone dello stesso sesso, senza venir meno alla dottrina rivelata?".

 Terza domanda sulla sinodalità sulla “dimensione costitutiva della Chiesa”: "la sinodalità può essere criterio regolativo supremo del governo permanente della Chiesa senza stravolgere il suo assetto costitutivo voluto dal suo Fondatore, per cui la suprema e piena autorità della Chiesa viene esercitata, sia dal Papa in forza del suo ufficio, sia dal collegio dei vescovi insieme col suo capo il Romano Pontefice (Lumen gentium 22)?". 

 Quarta domanda sul sacerdozio femminile. La domanda è "se è ancora valido il dettato del Concilio Vaticano II, che “il sacerdozio comune dei fedeli e quello ministeriale differiscono essenzialmente e non solo di grado” e "se è ancora valido l’insegnamento della lettera apostolica di san Giovanni Paolo II Ordinatio Sacerdotalis, che insegna come verità da tenere in modo definitivo l’impossibilità di conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne". 

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 Infine una domanda sul perdono. E qui si chiedono chiarimenti al Papa che insiste "sul dovere di assolvere tutti e sempre, per cui il pentimento non sarebbe condizione necessaria per l’assoluzione sacramentale".  La domanda è "se sia ancora vigente l’insegnamento del Concilio di Trento, secondo cui, per la validità della confessione sacramentale è necessaria la contrizione del penitente".

 La richiesta è del 10 luglio e a detta dei firmatari una prima risposta dal Papa è arrivata in un giorno. Ma non avrebbe sciolto i "dubbi". Tanto che i cinque porporati hanno inviato una seconda serie di domande al Papa. Anche per farsi rispondere non con argomentazioni, ma, come vuole la prassi, con un si o con un no. 

 Ecco le domande: 

1, è possibile che la Chiesa insegni oggi dottrine contrarie a quelle che in precedenza ha insegnato in materia di fede e di morale, sia da parte del Papa ex cathedra, sia nelle definizioni di un Concilio ecumenico, sia nel magistero ordinario universale dei vescovi sparsi nel mondo (cfr. Lumen Gentium 25)?

2, è possibile che in alcune circostanze un pastore possa benedire unioni tra persone omosessuali, lasciando così intendere che il comportamento omosessuale in quanto tale non sarebbe contrario alla legge di Dio e al cammino della persona verso Dio? Legato a questo dubium è necessario sollevarne un altro: continua ad essere valido l’insegnamento sostenuto dal magistero ordinario universale, secondo cui ogni atto sessuale fuori del matrimonio, e in particolare gli atti omosessuali, costituisce un peccato oggettivamente grave contro la legge di Dio, indipendentemente dalle circostanze in cui si realizzi e dall’intenzione con cui si compia? 

3, il Sinodo dei Vescovi che si terrà a Roma e che include solo una rappresentanza scelta di pastori e di fedeli, eserciterà, nelle questioni dottrinali o pastorali su cui sarà chiamato ad esprimersi, la Suprema Autorità della Chiesa, che spetta esclusivamente al Romano Pontefice e, una cum capite suo, al Collegio dei Vescovi (cf. can.336 C.I.C.)?

4, la Chiesa potrebbe in futuro avere la facoltà di conferire l'ordinazione sacerdotale alle donne, contraddicendo così che la riserva esclusiva di questo sacramento ai battezzati di sesso maschile appartenga alla sostanza stessa del Sacramento dell'Ordine, che la Chiesa non può cambiare?

5, può ricevere validamente l'assoluzione sacramentale un penitente che, pur ammettendo un peccato, si rifiutasse di fare, in qualunque modo, il proposito di non commetterlo di nuovo?

 Non abbiamo la lettera del Papa ai cinque cardinali, ma abbiamo le argomentazioni dei porporati che portano ai nuovi cinque "dubia" e la lettera inviata al Papa. "Ci preoccupa- si legge nel testo- vedere che ci sono pastori che dubitano della capacità del Vangelo di trasformare i cuori degli uomini e finiscono per proporre loro non più la sana dottrina, bensì “insegnamenti secondo le loro voglie” (cf. 2 Tim 4, 3).  Ci preoccupa, inoltre, che non si comprenda che la misericordia di Dio non consiste nel coprire i nostri peccati, ma è molto più grande, in quanto ci rende capaci di rispondere al suo amore osservando i suoi comandamenti, cioè di convertirsi e credere al Vangelo (cf. Mc 1, 15)."

 Per cui, scrivono i cardinali "con la stessa sincerità con cui Voi ci avete risposto, dobbiamo aggiungere che le Vostre risposte non hanno risolto i dubbi che avevamo sollevato, ma li hanno semmai approfonditi".