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Il diario del Sinodo, la rottura sempre più netta con il metodo del passato

Il Cardinale Ambongo Besungu: "Noto con meraviglia che questo non è come i precedenti, perché allora si sapeva come andava a finire"

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Non tanto un Sinodo sulla sinodalità, ma un Sinodo attraverso la sinodalità. Sembra non esserci un argomento base, si parla di diversi temi ma nello spirito sinodale. La formazione dei sacerdoti, dei seminari, la formazione per le famiglie e di tutti i battezzati, il modo in cui la gerarchia deve essere all’interno della comunione, il termine lessicale della sinodalità, alcune delle questioni sollevate. Con il passare dei giorni e con le poche informazioni ufficiali che vengono comunicate alla stampa il Sinodo, dunque, sembra assumere la sua fisionomia, sempre più nuovo e lontano da quelli passati.

 

A confermare questa impressione è stato uno dei membri del Sinodo intervenuto oggi in conferenza stampa, il Cardinale Fridolin Ambongo Besungu, Arcivescovo di Kinshasa e Presidente del SECAM.

 

“Io vengo dall’Africa, è il mio quarto Sinodo. Molti – ha raccontato il porporato - mi hanno chiamato dall’Africa, mi hanno detto di andare e di tornare portando soluzioni ai problemi dell’Africa. Ognuno viene qui portando le proprie speranze. Da quando abbiamo iniziato siamo entrati con la preghiera e ora che siamo nel pieno del Sinodo noto con meraviglia che questo non è come i precedenti sinodi perché allora si sapeva come andava a finire. Questo no. Per dire l’importanza che viene data alla ricerca della verità in questo momento storico della Chiesa. Nessuno tra noi è venuto con una agenda e potrà imporla. Siamo tutti fratelli nell’ascolto della volontà di Dio nella sua Chiesa. Vivo questo Sinodo con grande gioia e fiducia”.

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Stamane sono state consegnate le prime relazioni dei circoli minori alla Segreteria Generale. “Le relazioni dei circoli non sono pubbliche – ha spiegato il Cardinale Ambongo - perché una dinamica di sinodalità, per avere la sinodalità dobbiamo fare una sintesi e tutti la devono approvare. In effetti il primo giorno abbiamo affrontato tanti argomenti, tra cui il ministero nella Chiesa sacerdotale, diagonale, catechisti, laici. Questi argomenti sono stati ricordati nella sinodalità: lo spirito di Dio cosa ci dice oggi per questo tema? Dobbiamo ascoltare la volontà del Signore, questa ricerca non si può fare in una sessione. Nel 2024 alla fine della seconda sessione potremo dare risposte alle domande che ora vengono sollevate. Nessuno può dire facilmente io so quel è la volontà di Dio, per questo il sinodo ha scelto il metodo del discernimento: c’è un problema, come cerchiamo insieme quella che ci sembra oggi la migliore soluzione. Dall’inizio è stato applicato questo metodo e possiamo dire ce il risultato sarà qualcosa di più vicino a quella che consideriamo la volontà di Dio. I membri del Sinodo hanno l’autorità non per il fatto di essere stati nominati ma per il Battesimo che hanno ricevuto Tutti i presenti hanno dunque l’autorità di parlare a nome della Chiesa perché è la loro Chiesa”.

 

Sul tema della benedizione delle coppie omosessuali, il porporato africano ha preferito non rispondere in maniera diretta. “Al punto in cui siamo – ha spiegato - non vorrei cadere nella opinione personale e uscire dallo spirito della sinodalità”.

 

Il Prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini ha riportato ai giornalisti il ringraziamento del Papa “per il lavoro svolto, a partire dal significato del silenzio e dell’ascolto”. 

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