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I patriarchi di Terra Santa: c’è ancora tempo per fermare l’odio

La difficile presenza dei cristiani nella Terra di Gesù e le preghiera del 17 ottobre per la pace, gli appuntamenti a Loreto

I Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Gerusalemme |  | www.custodia.org
I Patriarchi e dei Capi delle Chiese di Gerusalemme | | www.custodia.org
La Parrocchia della Santa Famiglia a Gaza |  | ww.lpj.org
La Parrocchia della Santa Famiglia a Gaza | | ww.lpj.org
Loreto |  | Santuario di Loreto
Loreto | | Santuario di Loreto

La nostra amata Terra Santa è cambiata radicalmente durante la scorsa settimana. Così i Patriarchi e i Capi delle Chiese di Gerusalemme scrivono in un comunicato congiunto: "Le tensioni continuano a crescere e sempre più persone innocenti e vulnerabili stanno pagando il prezzo più alto".

Il testo parla della situazione a Gaza dove ci sono diverse realtà cristiane, della impossibilità di fuggire dalla guerra per la maggior parte di loro e aggiungono: "Chiediamo allo Stato di Israele, con il sostegno della comunità internazionale, di consentire che gli aiuti umanitari entrino a Gaza in modo che migliaia di civili innocenti possano ricevere cure mediche e beni di prima necessità".

E chiedono a "tutte le parti di ridurre l’escalation di questa guerra per salvare vite innocenti pur continuando a servire la causa della giustizia". L'appello è poi per la giornata di preghiera e digiuno di martedì 17 ottobre. "C’è ancora tempo per fermare l’odio".

Padre Gabriele Romananelli, parroco della parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza ricorda che a Gaza vivono solo 1017 cristiani. Molti di loro sono attualmente accolti dalla Chiesa, in particolare gli abitanti della zona di Rimal, che è stata sottoposta a violenti bombardamenti. Sono stato informato che quattro delle nostre famiglie cristiane hanno perso le loro case, ma vengono accolte in parrocchia dove ci sono scorte di acqua e accesso limitato all'elettricità durante il giorno, che dura per un breve periodo. Padre Gabriele racconta della sua telefonata con Papa Francesco: "ci ha esortato a non smettere di elevare le nostre preghiere a Dio Onnipotente e a offrire continuamente aiuto a chi ne ha bisogno. Ha detto che farà del suo meglio per porre fine a questa orribile guerra. Questo ha rinnovato la nostra speranza e la nostra fede che questa guerra finisca presto".

I cattolici nello stato di Israele sono circa 140 mila e la maggioranza sono al nord, in Galilea, ma di realtà cattoliche ce ne sono tante in tutta la Terra Santa, scuole, ospedali e case di accoglienza oltre alle parrocchie e ai luoghi di culto. Questo rende la situazione dei cristiani per un certo verso difficile, e per una altro aspetto anche buona per poter essere di sostegno alla popolazione civile di tutta l'area.

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Intanto anche da Loreto, il santuario dove si venera la casa di Maria, la Delegazione Pontificia e la Prelatura lauretana si uniscono alla giornata di preghiera promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana per invocare il dono della pace in Terrasanta.

La data scelta è martedì 17 ottobre, in comunione con i cristiani di Terra Santa secondo le indicazioni del Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, che a nome di tutti gli Ordinari ha chiesto alle comunità locali di incontrarsi “nella preghiera corale, per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”.

La Prelatura di Loreto inizierà la giornata di preghiera alle ore 7.30 con l’esposizione del Santissimo Sacramento presso la Cappella dei Santi Pellegrini nella Basilica della Santa Casa. Alle ore 21.00, in Basilica, si concluderà la preghiera guidata dall’Arcivescovo Mons. Fabio Dal Cin con la benedizione eucaristica.

 Sacerdoti, religiosi, loretani e pellegrini sono invitati a vivere questa giornata con la preghiera,  il digiuno e l’astinenza.