I canti popolari sono parte integrante delle culture. Il Natale è la festa forse più ricca di canti popolari. In Italia ce n’è uno che tutti conoscono e che, nella sua semplicità, è un capolavoro di teologia e di armonia; ed è noto non solo in Italia ma in tutto il mondo: “Tu scendi dalle stelle”. Ci fa ricordare tanti canti di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Non per niente l’ha composto Lui, che è stato il grande cantore del Natale”. Lo ha detto stamane Papa Francesco, incontrando in Vaticano gli artisti del “Concerto di Natale”.

Voi artisti – ha aggiunto il Pontefice – “prestate le vostre voci a celebri melodie natalizie; e ciascuno apporta la propria originalità. C’è un messaggio antico e sempre nuovo, quello della Nascita di Gesù, il Salvatore, e ci sono voci diverse, di varie parti del mondo, che si mettono insieme per far risuonare questo messaggio. E lo fanno con stili diversi, a partire da culture e lingue diverse.”

Il Vangelo del Natale è unico – ha specificato Francesco - ma non può essere cantato in modo uniforme. Invece la tendenza del modello tecnocratico è, al contrario, omologare, uniformare. Ma l’arte è una cosa diversa, e i canti di Natale vanno cantati con quell’arte che viene dal cuore. Sappiamo, purtroppo, che anche il Natale è vittima di questo modello commerciale e consumistico. Aiutateci a difenderlo da questo abuso. Che almeno i canti natalizi conservino questa poesia e questa spontaneità che dà loro tanta vita”.

Anche durante questa udienza il Papa ha rivolto un pensiero a chi vive in zone di guerra. “Tante guerre! Purtroppo pure nella Terra di Gesù”, ha chiosato Francesco.