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A un anno dalla riapertura, benedetto il gallo di Notre Dame

Dopo l’incendio del 15 aprile 2021, le reliquie che erano nel gallo posto sulla guglia sono rimaste miracolosamente intatte. Lo scorso 16 dicembre, l’arcivescovo di Parigi ha benedetto il nuovo gallo

Notre Dame de Paris | Il nuovo gallo della Basilica di Notre Dame issato sulla cima della guglia | twitter LaVanguardia Notre Dame de Paris | Il nuovo gallo della Basilica di Notre Dame issato sulla cima della guglia | twitter LaVanguardia

Il gallo della guglia di Notre Dame era stato praticamente liquefatto dall’incendio del 15 aprile 2021, e c’era il timore che le reliquie che vi erano contenute – di San Dionigi, Santa Genevieve e un frammento della corona di spine di Cristo – fossero andate perdute. Invece, in una delle situazioni incredibili che hanno fatto seguito all’incendio, le reliquie erano intatte. Il gallo è stato ricostruito, dunque, e il 16 dicembre l’arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich ha benedetto il nuovo gallo, dove oltre alle reliquie sono stati custoditi anche i nomi delle persone che hanno lavorato alla ricostruzione, e questo è stato posto di nuovo sulla guglia.

Manca ormai un anno alla riapertura di Notre Dame de Paris, ma la cattedrale comincia a vivere passo dopo passo. La cerimonia di benedizione del gallo ha avuto luogo ai margini della cattedrale, al centro del campo base.

Il vecchio gallo era stato posto sulla guglia della cattedrale nel 1859 e restaurato nel 1935. Il nuovo gallo è stato disegnato da Philippe Villeneuve, e si trova su una guglia a 96 metri di altezza.

Simbolo nazionale francese, il gallo è l’animale che per primo annuncia l’alba con il suo gallo, e simboleggia sia la vigilanza che l’annuncio della resurrezione di Gesù Cristo nel mattino di Pasqua, la vittoria della vita sulla morte, la luce che scaccia le tenebre.

Per questo, i galli sono parte di una simbologia che si è diffusa, a partire dal IX secolo, su molte delle cattedrali e degli edifici civili di Europa, per indicare il vento e la tempesta.

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Prima della preghiera, il signor Philippe Jost, presidente dell'Ente pubblico “Ricostruire Notre-Dame” e il signor Philippe Villeneuve, capo architetto dei monumenti storici, hanno presentato il gallo all'arcivescovo di Parigi, e all’interno del gallo è stato posto un tubo sigillato che contiene un documento recante i 2000 nomi delle persone che hanno partecipato alla ricostruzione.

La benedizione è cominciata con la lettura del Vangelo, il brano della Resurrezione secondo San Marco, proclamato da monsignor Olivier Ribadeau Dumas, rettore della cattedrale. Quindi sono state lette le intenzioni di preghiera, e a seguito di quelle l’arcivescovo Ulrich ha pronunciato la preghiera di benedizione.

Il gallo è stato dunque asperso con l’acqua santa e al suo interno è stato collocato un secondo tubo sigillato recante le reliquie di San Dionigi, Santa Genoveffa, un frammento della corona di spine di Cristo e il resoconto riassuntivo dell'evento.

Perché questi santi sono importanti? Saint Denys (Dionigi) è il primo vescovo di Parigi. Gregorio di Tours racconta che il papa aveva inviato Dionigi in Gallia con altri sei vescovi per annunciarvi il Vangelo. Dionigi si stabilì a Lutetia intorno al 250, e lì subì il martirio sotto la persecuzione dell'imperatore Decio (250-251) o quella dell'imperatore Valeriano (258) su una collina vicino a Lutetia che più tardi riceverà il nome di Montmartre (la montagna dei martiri).  San Dionigi è il santo patrono della Chiesa di Parigi.

Santa Genoveffa nacque a Nanterre nel 420. Consacrata a Dio, esercitò una grande influenza nella città. Ha preso l'iniziativa di erigere una basilica dedicata a Saint-Denis (sul sito dell'attuale basilica nella città di Saint-Denis). Nel 451 consolò il popolo spaventato dalla minaccia che Attila rappresentava per la valle della Senna. Successivamente salvò i parigini dalla carestia andando a prendere cibo fino alla Champagne. Morì intorno al 500 e fu sepolta sulla collina situata a sud della Città e che oggi porta il nome di “Montagne Sainte-Geneviève” (5° arrondissement). Santa Geneviève è la santa patrona della città di Parigi.

La corona di spine (Sacra Corona) è quella di cui fu rivestito Cristo durante la sua Passione, in segno di scherno. Arrivò in Francia acquistata Acquistato da Saint Louis (Luigi IX) nel 1238 e da allora conservata nella Sainte-Chapelle. Dal 1806 è presente nel tesoro di Notre-Dame. Viene offerto alla venerazione dai fedeli di tutto il mondo durante i venerdì di Quaresima e il Venerdì Santo.

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Le minute sono state calligrafate e illustrate a mano, e sono redatte in due copie, entrambe con firma autografa dell’arcivescovo: la prima è nel gallo, la seconda è conservata nell'archivio della diocesi di Parigi e sarà conservata nel cuore del Tesoro della Cattedrale. È introdotto da una formula latina: “ A fulguri et tempestate et omni malo libera nos Domine ” (Del fulmine, della tempesta e di ogni male, libera noi Signore). La seconda frase introduttiva è una citazione dal Salmo 129: "L'anima mia attende il Signore più che le sentinelle l'aurora".