Papa Francesco come guiderà la Chiesa cattolica verso il Giubileo del 2025 ?

Uno dei problemi è nella comunicazione istituzionale. Testi come la dichiarazione sulle benedizione alle coppie dello stesso sesso che si poteva facilmente prevedere avrebbero fatto "rumore" non sono state accompagnate da una conferenza stampa, o un briefing, o almeno un incontro informale con i giornalisti accreditati. Ora non tutti sono esperti di diritto canonico, teologia, Bibbia e altro ed è stato facile mettere il "titolaccio". Tant'è che lo stesso Fernandez ha dovuto pubblicare un comunicato un paio di settimane dopo la pubblicazione. Che sembra una marcia indietro.

In Vaticano, come in ogni luogo di lavoro e di aggregazione umana, si chiacchiera nei corridoi. E ultimamente si sente sempre più spesso parlare di "Titanic". La lunga fine di un mito. Ma alcuni aggiungono anche che "l'orchestra suona ancora". Come dire che c'è tempo per la fine vera e propria.

A guardare bene un po' indietro è Gianfranco Svidercoschi nel suo ultimo libro "L'altro Francesco" edito da Rubettino. Ripercorre in modo sintetico la "vicenda Bergoglio" e mette in luce anche le questioni divisive, che sono state tante nei passati 10 e più anni. Da un anno poi senza la presenza di Benedetto XVI, Papa Francesco sembra voler accelerare le questioni da mettere sul tavolo. Ci sono questioni come quelle finanziarie, e anche la riforma della Curia che non ha cambiato molto nei fatti. Sembra più un rimpasto che una nuova visione. E la Chiesa come va? Numericamente non solo non cresce la frequenza, ma cala. I giovani cercano certezze non questioni aperte. Il futuro allora? C'è il Sinodo che sarà lungo, e per il momento è anche noioso, e c'è l' Anno Santo.

Ma come sarà questo Giubileo 2025? Secondo lo stile di Papa Francesco potrebbe essere di basso profilo, non certo come quello del 2000. Anche perché l'effetto Bergoglio sta scemando.

Eppure il Papa argentino non ha cambiato la dottrina, e il Magistero è molto classico.

Certo però che molto è cambiato nello stile, con le tante ( troppe?) interviste con le quali il Pontefice, in perfetto stile gesuita, sembra voler tastare il terreno e capire cosa pensa la gente. Ma il rischio è che la prassi, anche se non proprio in linea con il Vangelo, prenda il sopravvento sulla dottrina, cosa che a Papa Francesco piace.

E' un po' anche il senso del nuovo stile del Sinodo. La domanda: è davvero di questo che hanno bisogno i cattolici? E i pellegrini del Giubileo che cosa cercheranno arrivando a Roma ?