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Papa Francesco, serve morale ed etica per combattere ingiustizia e avere la pace

Il Papa al Forum di Davos chiede una responsabilità a politici, mondo della finanza e organizzazioni internazionali

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Serve uno sviluppo “autentico” e “globale”, “condiviso da tutte le nazioni e in ogni parte del mondo”; pena “il regresso anche in aree finora segnate da un costante progresso”. Ed è "evidente la necessità di un’azione politica internazionale” che si concretizzi in “misure coordinate” proprio per perseguire efficacemente gli obiettivi di pace e sviluppo. 

Il Papa lo scrive nel messaggio al fondatore e presidente esecutivo del Forum, Klaus Schwab. Il testo è stato letto dal cardinale ghanese Peter Appiah Turkson, presidente delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali.

"Guardandoci attorno- scrive il Papa-  purtroppo, troviamo un mondo sempre più lacerato, in cui milioni di persone – uomini, donne, padri, madri, bambini – i cui volti ci sono per lo più sconosciuti, continuano a soffrire, anche per gli effetti di conflitti prolungati e di vere e proprie guerre". E la pace, per il Papa "non può essere altro che frutto della giustizia".

Per il Papa "il processo di globalizzazione, che ha ormai chiaramente dimostrato l'interdipendenza delle nazioni e dei popoli del mondo, ha quindi una dimensione fondamentalmente morale, che deve farsi sentire nelle discussioni economiche, culturali, politiche e religiose che mirano a plasmare il futuro del mondo. comunità internazionale".

Fondamentale che "gli Stati e le imprese si uniscano nel promuovere modelli di globalizzazione lungimiranti ed eticamente sani" e che le "imprese stesse siano sempre più guidate non semplicemente dal perseguimento del giusto profitto, ma anche da elevati standard etici". Necessaria anche una "azione politica internazionale che, attraverso l’adozione di misure coordinate, possa perseguire efficacemente gli obiettivi di pace globale e di autentico sviluppo" così come le "organizzazioni internazionali sono chiamate a garantire il raggiungimento di quell'uguaglianza che è alla base del diritto di tutti a partecipare al processo di pieno sviluppo, nel dovuto rispetto delle legittime differenze".

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L'augurio del Papa è che "i partecipanti al Forum di quest'anno siano consapevoli della responsabilità morale che ciascuno di noi ha nella lotta contro la povertà, nella realizzazione di uno sviluppo integrale per tutti i nostri fratelli e sorelle, e nella ricerca di una convivenza pacifica tra i popoli".