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Il grazie di Papa Francesco alla polizia: “Il bene comune e la pace non si improvvisano”

Il Papa incontra i dirigenti e il personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano. Un ringraziamento particolare per il lavoro svolto

Papa Francesco | Papa Francesco in una udienza passata con l'Ispettorato di Pubblica Sicurezza Presso il Vaticano | Vatican Media Papa Francesco | Papa Francesco in una udienza passata con l'Ispettorato di Pubblica Sicurezza Presso il Vaticano | Vatican Media

È un incontro particolare, quello che Papa Francesco tiene con il personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, che ringrazia per il servizio e cui dedica parole importanti sulla pace e sul bene comune.

L’Ispettorato è una struttura della Polizia di Stato italiana che si occupa della protezione del papa durante le visite in territorio italiano e della vigilanza in Piazza San Pietro d’intesa con le autorità della Santa Sede. Dispone di circa 150 agenti, è senza competenza territoriale e dunque è posto alle dipendenze dirette del Dipartimento della pubblica sicurezza.

Papa Francesco li ringrazia per “il lavoro fedele e paziente con cui garantite a tutti coloro che vengono in Vaticano, dall’Italia e dall’estero, e gli date la possibilità di vivere momenti di fede e di preghiera, come pellegrini, o semplicemente di svago, come turisti, in un clima sereno di ordine e di sicurezza”.

Si tratta, dice il Papa, di “un impegno delicato”. Il Papa ringrazia anche per la “disponibilità e la capacità di adattamento con cui provvedete all’incolumità mia e dei miei collaboratori in occasione di viaggi e spostamenti a Roma e in altre località italiane, spesso facendovi carico di orari ed esigenze logistiche scomode e disagevoli: grazie di cuore!”

Papa Francesco ricorda che il lavoro dell’Ispettorato richiede “coraggio, tatto, nervi saldi, attenzione e comprensione per i bisogni e le criticità di chi domanda il vostro aiuto e anche di chi rende necessario il vostro intervento con comportamenti problematici di vario tipo”.

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Un ruolo importante, il loro, perché “il bene comune e la pace nella società non si improvvisano e non fioriscono sempre spontaneamente. Le luci e le ombre della nostra natura umana, limitata e ferita dal peccato, comportano la necessità che ci sia chi, di fronte al male, non resti a guardare, ma si assuma la responsabilità di intervenire, per tutelare le vittime e riportare all’ordine i trasgressori, sempre avendo a cuore il bene di tutti”.

L’impegno degli agenti, nota Papa Francesco, fa sì che le auto azzurre diventino “spesso punto di riferimento anche per tanti altri bisogni meno istituzionali, ma non meno importanti a livello umano, di cui pure vi fate carico: dalla richiesta di informazioni, ai piccoli imprevisti, o a chi si rivolge a voi per manifestare un disagio, o perché, sentendosi emarginato, cerca un po’ di comprensione ed empatia”.