Advertisement

Papa Francesco: "Anche oggi il Signore viene ad incontrarci"

Messaggio di Papa Francesco inviato nel 420/mo anniversario della Confraternita di Gesù Nazareno di Sonsonate a El Salvador.

Papa Francesco |  | Daniel Ibanez CNA Papa Francesco | | Daniel Ibanez CNA

“E’ significativo come il Signore usi il nostro povero linguaggio per portarci il messaggio divino. Anche oggi aspettiamo, come i nostri avi più di 400 anni fa, di vedere apparire l'immagine di Gesù di Nazareth. Ma cosa vogliamo vedere, una bella statua, un'opera d'arte di valore? Un'opera d'arte di valore? Nulla di tutto questo, perché ogni anno, se usciamo dalle nostre case, è per vedere arrivare Gesù, evocando, in qualche modo, l'atteggiamento del popolo d'Israele, quando seguivano con lo sguardo Mosè che andava incontro alla Gloria di Dio”. Lo scrive il Papa nel messaggio Francesco inviato nel 420/mo anniversario della Confraternita di Gesù Nazareno di Sonsonate a El Salvador.

“Come Mosè, anche noi possiamo salire alla presenza del Signore per conversare con Lui, faccia a faccia, come un uomo fa con un amico (v. 11). Possiamo farlo – sottolinea Francesco -  nella preghiera. Noi possiamo vedere quel volto divino e sentire che i suoi piedi camminano accanto a noi. Questa è la promessa che Dio ci fa quando i passi del Nazareno entrano nel nostro quartiere, attraversano la nostra strada e si fermano alla porta delle nostre case. Il suo sguardo di amore spogliato ci scruta e ci interroga, come San Pietro, dicendo: mi ami?".

“Nonostante la nostra indegnità, nonostante la nostra continua ingratitudine, rispondiamo sempre con generosità: Signore, tu sai che ti amo. In questo atteggiamento di adorazione – è l’invito del Papa - mostriamoci docili ai movimenti dello Spirito, che, come la nube di fuoco, guida il nostro cammino in questo deserto”.

“Che tristezza sarebbe – conclude - se ogni Venerdì Santo il nostro cuore rimanesse semplicemente a guardare la vetrina di una scena curiosa, senza prostrarsi davanti al passaggio di Gesù, senza sentire come Pietro il suo invito a seguirlo. Che peccato se non capissimo che è aggrappandoci alla sua Croce che possiamo camminare con Lui, e non percepissimo che è Lui a portare questo giogo perché noi possiamo trovare il nostro riposo. Oggi il Signore viene, come ogni anno, come ogni momento, ad incontrarci, seguiamolo, portandolo sulle nostre spalle, consolandolo nelle ferite aperte dei nostri fratelli e sorelle sofferenti. Chiediamogli di mostrarci come dobbiamo glorificare Dio con la nostra vita, facendo del nostro servizio una lode, nel lavoro quotidiano, nella famiglia, nell'impegno per creare una società più fraterna, insomma nella testimonianza di bene che tutti possiamo dare, indipendentemente dalla vocazione a cui siamo stati chiamati”.

 

Advertisement